Allarme ghigliottina in Costituzione!

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Art. 72 Cost. nuova formulazione:

“Il Governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare che un disegno di legge sia iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla votazione finale entro sessanta giorni dalla richiesta ovvero entro un termine inferiore determinato in base al regolamento tenuto conto della complessità della materia. Decorso il termine, il testo proposto o accolto dal Governo, su sua richiesta, è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale”.

La nuova procedura prioritaria a data fissa e voto bloccato, sopra testualmente riportata, è incompatibile con un reale esercizio della funzione legislativa del Parlamento, non consente che nella decisione politica sulla legge vi sia una reale partecipazione delle forze politico-parlamentari, dei cittadini e delle forze sociali del Paese, che sono i presupposti della democraticità delle legge stessa.

Viceversa la decisione politica si sposta ulteriormente a favore del Governo, così facendo un nuovo passo aventi verso quella torsione autoritaria della democrazia che da tanti anni è in corso attraverso le più svariate modalità e che progredirebbe ulteriormente con il nuovo art. 72.

I sostenitori della riforma sostengono che il procedimento legislativo attuale sia troppo lento e farraginoso e che, in mancanza di un simile strumento, il Governo sarebbe costretto a ricorrere a decreti legge, maxiemendamenti e continui voti di fiducia.

Niente di più falso!!!

Basta vedere il Dossier Camere Aperte 2013 (www.openpolis.it) e dati relativi agli ultimi 15 anni per smentire del tutto le tesi difensive del Governo Renzi.

I tempi sono ragionevoli, ossia:

  •  8 mesi circa per ciascun progetto di legge;
  •  4-5 mesi circa per i progetti di legge di iniziativa governativa;
  •  20 mesi circa per i progetti di legge di iniziativa parlamentare.

Tale durata risulta però flessibile, arrivando addirittura a tempi straordinariamente rapidi (nella scorsa legislatura si va da 6 giorni per il provvedimento legislativo più rapido a 1.456 per quello più lento).

Complessivamente in Italia si produce un quantità di disposizioni legislative statali che è circa il doppio od il triplo di quelle prodotte nelle altre maggiori democrazie Europee considerate.

Non è altresì vero che l’abuso della questione di fiducia sarebbe risolto, né che si smetterebbe di utilizzare lo strumento del maxiemendamenti. Infine il ricorso alla decretazione d’urgenza potrebbe ridursi semmai tramite la nuova formulazione dell’art. 77 cost., non certo per questa previsione.

La conclusione è che si vuole dare ancora più potere al Governo, svilendo del tutto la già odiernamente lesa funzione legislativa parlamentare, raccontando tantissime frottole ai cittadini.

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