Basta furbi alle urne: da oggi elezioni pulite

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La democrazia ha bisogno di elezioni pulite. Con la legge appena approvata alla Camera, ci siamo impegnati per assicurare agli italiani la possibilità di esprimersi in maniera davvero trasparente. Il voto dei cittadini conta, e non può più essere lasciato alla mercé dei soliti traffichini. Per evitare possibili brogli, abbiamo pensato a cabine elettorali speciali, urne semi-trasparenti, e regole più rigide per scegliere i componenti dei seggi elettorali. Inoltre, per evitare che il voto possa essere “comprato” al prezzo di un posto di lavoro, abbiamo previsto lo stop delle assunzioni nelle aziende partecipate durante le elezioni regionali e comunali.

Le novità sono tante, ma l’obiettivo è uno solo: rendere il voto più semplice e più “pulito” perché la volontà degli elettori sia rispettata in pieno. E’ un primo, significativo passo per sottrarre le elezioni dalle mire dei disonesti. Una legge che insieme al reddito di cittadinanza – grazie al quale gli italiani, anche quelli più bisognosi, non si troveranno più nella condizione di essere spinti a dover scambiare le proprie schede con pochi euro- sapranno di poter contare su un sistema onesto. Presto ci occuperemo anche del voto di scambio politico-mafioso, e nessuno sarà più in grado di inquinare la volontà degli italiani.

Il voto non è merce di scambio. Con la nostra proposta non ci saranno più “compravendite”. Il mercato delle preferenze chiude per sempre, grazie ad accorgimenti semplici ma efficaci. Via i vecchi scatoloni di cartone bianco, che non consentivano di controllare a vista se ci fossero delle irregolarità gravi. Le nuove urne saranno in materiale semi-trasparente, in modo tale da consentire agli scrutatori e ai cittadini di verificare a colpo d’occhio la presenza di schede inserite prima dell’inizio delle votazioni. Vita dura anche per i furbetti dei cellulari. Avete presente i disonesti che scattano foto alla scheda per dimostrare di aver votato per tizio o caio, perché sono stati pagati per farlo? Ora non sarà più possibile fare una cosa simile. Le cabine elettorali saranno chiuse su tre lati e non più su quattro, e “copriranno” la figura dell’elettore solamente per lo stretto necessario. In entrambi i casi, imbrogliare diventa impossibile e la segretezza del voto rimane garantita.

Stop anche alle assunzioni nelle aziende partecipate, nel periodo a ridosso delle elezioni regionali e comunali. Un posto di lavoro in una partecipata è spesso merce di scambio per ottenere voti. E’ una pratica scorretta e dannosa per la democrazia. Per questo abbiamo previsto il blocco delle assunzioni nei 60 giorni che precedono e seguono le elezioni.

Norme più severe anche per la composizione del personale che lavora ai seggi. Basta con scrutatori nominati da consiglieri comunali e politici locali. Anche per questo, serve la massima trasparenza. La nostra proposta prevede che gli scrutatori siano estratti a sorte dall’albo, durante una seduta pubblica. Inoltre, oltre alle limitazioni che esistono già, abbiamo stabilito che anche chi è stato condannato in via non definitiva per reati contro la pubblica amministrazione o per mafia, non potrà fare lo scrutatore. Presidenti e segretari di seggio, hanno un ruolo molto importante, e dato che sono chiamati a garantire che tutto si svolga in modo regolare, devono essere persone assolutamente “trasparenti”. Con la nostra proposta stabiliamo che non possano essere parenti dei candidati né condannati per reati gravi.

Presidenti e segretari di seggio, cioè coloro che dirigono le attività di voto nelle sezioni, hanno un ruolo fondamentale: garantiscono che tutto si svolga in modo regolare. È importante quindi che siano persone trasparenti. Per questo, con la nostra proposta stabiliamo che non possano essere parenti dei candidati né condannati per gravi reati, come quelli contro la Pubblica Amministrazione (ad esempio corruzione) o mafia.

Presidenti, segretari di seggio e scrutatori non metteranno le radici nella stessa sezione
Capita spesso che presidenti, segretari di seggio e scrutatori svolgano questo lavoro sempre nella stessa sezione. Così c’è il rischio che prendano sempre più confidenza con gli elettori di quella zona e, se hanno cattive intenzioni, possano manipolarne il voto. Con la nostra proposta stabiliamo un sistema di turni: le persone che hanno questi ruoli non potranno essere nominati per più di due volte consecutive nella stessa sezione.

Le elezioni sono anche una opportunità di lavoro. Per questo abbiamo voluto inserire una regola per favorire chi non ha un impiego: il 50% degli scrutatori sarà sorteggiato tra i disoccupati iscritti alle liste. Per “svecchiare” gli albi abbiamo abbassato il requisito dell’età. Con la nostra proposta lo scrutatore “più anziano” potrà avere al massimo 65 anni.

Voto facile per i fuori sede. Conosciamo bene la situazione di chi vive lontano dalla località di residenza, soprattutto al Sud Italia: sempre più persone, per motivi di studio, lavoro o salute, si trovano lontano dal Comune di residenza. Questo impedisce di esprimere la propria opinione attraverso il voto. È per questo che proponiamo di permettere ai fuori sede di votare anche nel luogo in cui vivono al momento delle elezioni europee e dei referendum. Anche questo è un incentivo alla democrazia.

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