Lo sblocco dei fondi per l’emergenza alluvioni va bene ma chiediamo al Governo di escludere dal patto di stabilità tutte quelle attività che gli enti locali possono svolgere per prevenire il dissesto idrogeologico e i danni alluvionali.
Sicuramente c’è da essere felici per lo stanziamento della prima tranche di fondi per affrontare i danni delle alluvioni che hanno colpito duramente le province della Granda e di Asti. Si tratta di meno del 15% del complessivo rendicontato dalla Protezione Civile, 45 mln a Cuneo e 25 a Asti, ma è già qualcosa.
Certo ci sarebbe da stare più tranquilli e soddisfatti se il Governo puntasse a mettere a sistema la prevenzione dei possibili danni alluvionali spesso acuiti dalla inadeguatezza infrastrutturale e dalla propensione al dissesto idrogeologico dei nostri territori. In tal senso M5S da tempo ha proposto una legge per escludere dal patto di stabilità le attività di consolidamento dei versanti, la messa in sicurezza delle infrastrutture, la manutenzione ordinaria e straordinaria per il deflusso delle acque così come degli argini e delle sponde. In questo modo gli enti locali avrebbero un incentivo a prevenire invece che a curare mentre cittadini e imprese dovrebbero affrontare minori disagi e minori danni.