I primi nodi che vengono al pettine

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Mercoledì 10 luglio è stata una giornata di lutto, l’ennesima pagina nera nella storia delle istituzioni del nostro Paese!
Il Parlamento italiano ha interrotto la delicata discussione sul controverso decreto c.d. “Salva ILVA” per votare la sospensione dei lavori dell’Aula a causa della situazione delicata nella quale verteva il Pdl, in assemblea permanete dalla sera antecedente. Dopo le dichiarazioni di voto, i cui toni superano anche quelli del dibattito sull’ Ilva, ecco lo scontato esito: la Camera approva con 171 voti di differenza.

Contrari a questa sconveniente richiesta: il MoVimento 5 Stelle, Lega Nord e Sel.
Favorevoli (peraltro senza alcun pudore): PdL, Scelta Civica (salvo sporadiche eccezioni), Fratelli d’ Italia e il PD (dopo qualche esitazione). Pippo Civati ovviamente si astiene, lungi da lui prendere posizione su situazioni scottanti.

Ieri la separazione tra i poteri ha subito l’ennesimo colpo duro. Uno schiaffo ad una vetusta teoria di un folle filosofo e pensatore politico chiamato Montesquieu. Ieri il potere legislativo ha fermato la propria attività perché il potere giudiziario si è permesso di fissare un’udienza in sessione estiva per un procedimento prossimo alla prescrizione, così come previsto da legge. Di preciso la Cassazione ha fissato al 30 luglio 2013 l’udienza del processo Mediaset che vede imputato il Senatore Silvio Berlusconi.

Tafferugli in aula a Montecitorio tra i nostri deputati e quelli del Pd, a Palazzo Madama i senatori levano giacca e cravatta.

A coloro che ancora dicono che il Pd non è come il Pdl, e che è tutta colpa nostra se si sono dovuti piegare a Berlusconi, mi sento di controbattere che sono invece uguali e di ricordare che, come diceva Marx e il buon Massimo Scabbia (attivista di Mondovì): la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.

Oggi i media non ribaltano la sentenza, non del tutto, non gridano al golpe grillino, non si banalizzano come sempre. Qualcosa è cambiato ieri, qualcosa è cambiato oggi e forse cambierà domani. La politica si agita e lo scouting è in corso ma nessuno prende più in considerazione gli eletti 5 stelle, loro non ci vogliono giocare con Berlusconi.

Improvvisamente in MoVimento 5 Stelle fa paura e segna il cambiamento, era ora che ve ne accorgeste.

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