Il #ProgrammaAffariCostituzionali del MoVimento 5 Stelle

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Semplificazione, partecipazione, democrazia diretta, trasparenza e meritocrazia. Sono le parole chiave del nostro programma per le riforme istituzionali.
Dopo mesi di lavoro, di studio e di confronti con diversi esperti, siamo orgogliosi di aprire la discussione sul programma delle Riforme istituzionali del MoVimento 5 Stelle.
Con le proposte che sottoporremo al voto dei nostri iscritti, vogliamo esaltare lo scopo principale della Costituzione, che è anche la mission principale del MoVimento 5 Stelle: la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e alle sue decisioni essenziali.
Vogliamo rivoluzionare il nostro sistema istituzionale partendo dal contenimento dei costi della politica, ponendo fine agli eccessi della casta che hanno allontanato i cittadini dalle istituzioni democratiche.

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È nostra intenzione introdurre la riduzione del numero dei parlamentari e delle loro indennità, nonché la modifica dell’immunità penale dei parlamentari, che deve essere limitata alle opinioni e ai voti espressi nell’esercizio delle funzioni. Desideriamo anche cancellare le Province e il CNEL dalla Costituzione.
Altro punto per noi essenziale è il rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta: anzitutto attraverso l’istituto del referendum, che ha segnato alcuni tra i principali passi in avanti nella nostra storia politica. Proponiamo la cancellazione del quorum costitutivo che è diventato solo uno strumento usato dai partiti per invalidare il risultato.
Proponiamo l’introduzione del referendum propositivo, in modo che si possa consentire agli stessi cittadini di proporre una legge e non solo di cancellare quelle approvate dal Parlamento.

Vogliamo anche uniformare l’età degli elettori delle due Camere che, oggi, è diversa. 18 anni per votare i deputati e 25 anni per poter votare i senatori. Questa differenza contribuisce a produrre risultati diversi e, spesso, maggioranze diverse nei due rami del Parlamento. Per risolvere questo problema basta equiparare le età, senza cancellare il voto per una delle Camere. Per noi è importante abbassare l’età in cui è consentito il diritto di voto, portandola a 16 anni.

Siamo a favore dell’introduzione di un vincolo di mandato che impedisca il trasformismo e la nascita in Parlamento di partiti mai votati da nessuno.
Anche nel campo della Pubblica amministrazione proponiamo innovazioni significative come quella di far partecipare i cittadini a decisioni importanti come quelle sulle grandi opere.

Un altro punto del nostro programma mira ad esercitare un maggiore controllo, attraverso un sistema di nomine uniforme, innovativo e trasparente, dei componenti delle Autorità indipendenti, a cui i cittadini si possono rivolgere per far valere i propri diritti e controllare l’attività dell’amministrazione. Il nostro sistema mira a far sì che i responsabili di queste Autorità che controllano il mercato, l’energia, le telecomunicazioni, la privacy, e tanti altri settori essenziali della cosa pubblica, non siano condizionati da pressioni politiche e conflitti d’interesse.

Vogliamo poi conoscere la vostra opinione sull’introduzione in Costituzione di una vera e propria cittadinanza digitale per nascita: cioè di un’identità, anche online, riconosciuta dallo Stato, necessaria non solo per assicurare a tutti i cittadini quello che oggi è un nuovo diritto fondamentale, cioè il diritto di accesso alla Rete, ma anche per semplificare il rapporto con la Pubblica amministrazione.

La semplificazione dei processi amministrativi che seguirà sarà possibile solamente attuando i principi già presenti nelle leggi vigenti, senza ulteriori “grandi riforme” che producono solo confusione legislativa. Vogliamo abbattere le inutili barriere burocratiche per avere finalmente un vero diritto di accesso agli atti e ai servizi della Pubblica amministrazione, semplice ed efficace.

E’ nostra ferma intenzione rivoluzionare il rapporto dei cittadini con l’amministrazione con una più corretta e incisiva valutazione delle performance dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Devono essere premiati i più meritevoli e non coloro che cercano delle scorciatoie.

Nella stessa ottica si pongono le nostre proposte in materia di regionalismo. Sarete voi a decidere se è opportuno intervenire sulla divisione delle materie tra Stato e Regioni e sul trasferimento a queste ultime e ai Comuni di funzioni amministrative, anche attraverso una leva fiscale per incentivare questa responsabilizzazione.
Il nostro obiettivo è di ridurre gli apparati burocratici statali e rendere la Regione l’ente di raccordo fra lo Stato e i Comuni per l’attuazione delle politiche pubbliche.
Lo scopo finale è quello di arrivare, finalmente, ad un netto miglioramento in termini di efficienza dei servizi e di controllo da parte del cittadino. La macchina statale deve essere snella e completamente fruibile dal cittadino.

Tutti questi obiettivi non potranno essere perseguiti senza sanare le storture provocate, nella nostra democrazia, dai vincoli esterni imposti all’Italia negli ultimi anni, all’insaputa dai cittadini. Per questo proponiamo la rimozione dalla Costituzione del pareggio di bilancio, senza la quale ogni proposta di investimenti produttivi è solo pura propaganda.

Al contempo vogliamo introdurre l’obbligo di consultare i cittadini per autorizzare qualsiasi cessione della sovranità popolare ad enti sovranazionali: una pratica seguita in molti Paesi dell’Unione europea, a cui da noi si è fatto ricorso solo una volta, ben prima del Trattato di Maastricht e degli altri Trattati europei. Solo se a decidere del Trattato sul libero scambio con il Canada o con gli Usa, e sugli altri Trattati, saranno i cittadini, per previsione costituzionale inderogabile dai partiti, e non un’oligarchia eletta con leggi incostituzionali, potremo tornare a sperare in un futuro migliore per l’Italia.

Grazie e buon voto a tutti.

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