Interpellanza Dadone: “Lorenzin, cosa fa per la corruzione nella sanità?”

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I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

in ordine all’inchiesta sulla ASL di Benevento che vede coinvolto, tra gli altri, l’ex direttore amministrativo Felice Pisapia, è stata rivelata l’esistenza di una serie di incontri nei quali l’ex Ministro Nunzia De Girolamo – all’epoca dei fatti indagati deputata e responsabile provinciale del PdL – insieme ai vertici dell’azienda sanitaria locale e persone di sua fiducia, affrontava alcune questioni riguardanti l’appalto per il servizio 118, l’ubicazione di presidi e strutture della Asl e i controlli da effettuare in alcuni ospedali;

il 17 gennaio 2014 l’ex Ministro De Girolamo ha risposto a due interpellanze in merito e ha raffigurato una situazione di corruzione all’interno dell’ASL a dir poco preoccupante, giungendo fino ad ammettere con disinvoltura che «la gestione della sanità nel sud ed, in particolare, in Campania è stata sempre e solamente clientelare. Se provate ad ascoltare chi ha lavorato in sanità vi dirà che il rispetto delle regole, la giustizia, il senso del dovere, la meritocrazia, abitavano molto lontano da quelle strutture»;

Transparency International Italia e il Centro di Ricerche RiSSC hanno svolto un’analisi cosiddetta «Sanità Malata» relativa al fenomeno della corruzione all’interno del settore sanitario;

i casi di corruzione analizzati da Transparency Italia rientrano in cinque categorie: nomine, farmaceutica, appalti di beni e servizi, sanità privata e negligenza medica. Nel primo caso lo studio rileva come la politica usi la sanità come serbatoio e spartizione di voti. Qui le merci di scambio sono la nomina a direttore generale, sanitario o primario in cambio di voti e finanziamenti;

le aziende sanitarie italiane erano tenute entro il 31 gennaio 2014 a rispettare i tre principali parametri sui quali viene valutata la trasparenza: nominare il responsabile locale anticorruzione, pubblicare on line il Piano triennale anticorruzione e fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico: direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo, curricula e compensi. Abbassare il livello di corruzione è previsto dalla legge n. 190 del 2012 secondo cui tutti gli enti pubblici, aziende sanitarie comprese, devono dotarsi di strumenti per facilitare la trasparenza;

dal suo insediamento, il Ministro non risulta aver affrontato il tema della corruzione in ambito sanitario, nemmeno in occasione dell’audizione per l’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale nelle Commissioni affari sociali e bilancio, quindi al momento non si conoscono le sue intenzioni in merito;

i costi della corruzione in sanità ammontano a 10 miliardi l’anno, secondo l’istituto per la promozione dell’etica in sanità;

nel 2012, nel comparto farmaceutico-sanitario sono state segnalate all’autorità giudiziaria 4.136 persone, arrestate 173, la metà per reati di corruzione, peculato e truffa e, secondo i NAS, queste segnalazioni non rappresentano che il 10 per cento di tutti i casi reali;

secondo lo studio condotto da riparte il futuro – non risulta che ci siano relazioni ufficiali da parte del ministero sullo status di adempimento alla legge n. 190 del 2012 da parte delle ASL – la media nazionale di adempimento è solo al 65 per cento con picchi preoccupanti del 19 per cento in Molise e 22 per cento proprio in Campania;

la Corte dei conti ogni anno continua a lanciare l’allarme del fenomeno sempre più dilagante della corruzione in ambito sanitario e dei controlli inefficaci da parte delle amministrazioni a diverso livello –:

se e quando presenterà la ricognizione a livello nazionale dello status di adempimento agli obblighi della legge n. 190 del 2012 cui sono tenute le ASL;

se e quali iniziative intenda intraprendere, per quanto di sua competenza, nei confronti delle amministrazioni inadempienti, a prescindere dalle misure sanzionatorie che competono all’Autorità nazionale anticorruzione e al dipartimento della funzione pubblica;

se abbia intenzione di attivarsi e, in che modo, a fronte della vicenda indicata in premessa che ha coinvolto la ASL di Benevento e, più in generale, quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare al fine di contrastare la conclamata corruzione inerente alle nomine nel settore sanitario.

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