La giornata degli addii

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Ieri era la giornata tanto attesa dalla Commissione I, quella dell’audizione del Ministro per le Riforme Costituzionali, Gaetano Quagliariello. Le mie orecchie hanno udito parlar di abrogazione della legge sul finanziamento ai partiti (ma non era sui rimborsi elettorali?!?!?), superamento del bicameralismo paritario e simmetrico, riduzione numero dei parlamentari, modifica del titolo V della Costituzione. Nel merito apparentemente nulla di contestabile poi però si è passati al metodo.

“Questa strategia di dissimulazione dei più profondi istinti conservatori deve essere smascherata. Se qualcuno ritiene che l’assetto costituzionale disegnato nel 1947 sia perfettamente adeguato all’Italia di oggi lo dica chiaramente e si apra il confronto sul punto.”

A questa frase seguono linee che suscitano, nel mio animo di giovane giurista, non poche perplessità. Coinvolgimento di soggetti esterni al Parlamento, Commissione redigente mista, iter procedurale che comporti un lavoro unito dei due rami del Parlamento.

La domanda che sorge spontanea è: cosa dovrebbero fare le Commissioni I di Camera e Senato nel frattempo? Attendere passivamente? Ma il potere legislativo non spettava al Parlamento?

Ad ogni modo la giornata di ieri non la ricorderò per questo, non per le parole di Quagliariello, non perché mentre lui parlava pensavo continuamente a Rodotà, di quando settimane fa, disse che questa classe politica “non ha la maturità e la coscienza per poter modificare la nostra Costituzione”, la ricorderò perché l’Italia ha dovuto dire dare l’addio a Don Andrea Gallo.

Quella di ieri è stata la giornata del rimpianto. È da quando sono qui che pensavo di contattarlo ma tra gli impegni nei quali mi sono imbattuta tutto è passato in secondo piano.

Penso a lui e alle persone -come lui- che fanno parte della mia vita. Avrei voluto andare in strada con Don Gallo e raccontargli di Luca e Gabriella. Le persone che mi hanno cambiato la vita, gli “ultimi per scelta”, come si definiscono loro stessi. Avrei voluto condividere con una persona come lui una parte così importante della mia vita e fare due chiacchiere con un uomo religioso la cui intelligenza critica, grinta e voglia di lottare contro tutto e tutti ho sempre apprezzato. Provocatorio, pungente nelle espressioni verbali ma saggio nei concetti, che grande uomo è stato. Indimenticabile!

Addio Don Gallo, partigiano del Vangelo, prete dei deboli, prete dei tossici, prete degli ultimi.

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