La pazienza del M5S

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  1. Una legge elettorale in 100 giorni, condivisa, costituzionale e legittimata da tutte le forze politiche era possibile. Il Pd aveva la possibilità di legittimare anche la sua pseudo-critica riguardo lo scongelamento del M5S ma si è rifiutato di affrontarci pubblicamente sui contenuti… A voi le conclusioni.
  2. In Aula poi, senza vergogna e senza ritegno, Pd e Sel si mescolano in una bieca resistenza alla nostra proposta di Legge per abolire Equitalia. La bocceranno per dirvi che loro sistemeranno le cose e non risolveranno mai i problemi che hanno creato…
  3. Tutti i deputati M5S e del gruppo Efdd proposti per la carica di presidenti o vice sono stati bocciati nelle riunioni costitutive. Loro non capiscono che limitando la democrazia di cui si lavano la bocca alimenteranno la rabbia dei cittadini.
  4. Giorgio Napolitano rompe il silenzio sul ddl costituzionale e, da indubbio garante della Costituzione quale è, si esprime sulla necessità di superare il bicameralismo perfetto in tempi rapidi.
    L’urgenza è dovuta, a parere del Presidente della Repubblica, “per le sue ricadute negative sul processo di formazione e approvazione delle leggi.”
    Non capisco bene a cosa si riferisca Napolitano, anche perché i tempi di formazione della legge sono nella media delle altre democrazie europee e talvolta (quando interessa a loro!) assai celeri (ex. lodo alfano o fiscal compact) ma forse a Giorgio non importa.
    Evviva il Presidente! Evviva la (forse ancora) Repubblica!
  5. Errani presenta le dimissioni da Presidente dell’Emilia a seguito di una condanna ad un anno di carcere per falso ideologico.
    Il commento del suo partito democratico apparso sui giornali: “stima immutata, ci ripensi”.
    Stima verso che? Verso la sua povera persona afflitta da una spiacevole condanna o verso delle dimissioni che a fronte di una condanna dovrebbero essere l’assoluta normalità?Vi ricordate quando vi parlai del “recall“? Ecco siamo distanti anni luce!

Insomma è sotto gli occhi di tutti il grave attacco al M5S in Europa, per impedirne l’accesso alle alte cariche nelle commissioni, quello in Italia, per non abolire Equitalia, e l’ultimo, per boicottare il dialogo democratico con questo legittimo gruppo politico nelle riforme del Paese.

Le stiamo provando tutte, in tutti i modi, ma la pazienza ha un limite.

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