Non è un buon inizio ma un ottimo cammino. Il finale arriverà!

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Leggo e proseguo la mia riflessione sui risultati di queste elezioni non solo europee ma anche regionali e comunali.
Leggo e rifletto anche sui commenti che ogni attivista M5S (a tutti i “livelli”) fa di questa lampante vittoria di Renzi e sulla sostanziale sconfitta del MoVimento 5 Stelle e ritengo che un minimo di autocritica sia dovuta, soprattutto da parte di coloro che siede nelle Istituzioni.

Abbiamo evidentemente sbagliato qualcosa. Sicuramente l’approccio col cittadino col quale spesso non siamo stati in grado di dialogare ed al quale non siamo stati capaci di far comprendere la nostra battaglia. Farsi capire usando la testa, senza lasciarsi trascinare dal cuore, che non se ne può più della disonestà e del campanilismo della politica (ossia prima mi occupo del mio orticello, poi della zona circostante il mio orticello, poi -se proprio devo- dell’interesse comune) è impresa assai dura. Infatti non ci siamo riusciti!
La passione verso l’idea che il MoVimento 5 Stelle rappresenta per noi tutti ha portato in secondo piano tutto il resto, soprattutto la forma.
Sento troppo spesso dire dentro il Parlamento che la forma è sostanza, non condivido per nulla ma evidentemente anche la forma ha la sua importanza. Vi assicuro però che lavorare seriamente 14 ore al giorno e vedere che TV e giornali ci ignorano del tutto (salvo quando facciamo azioni dimostrative) ma lodano gli altri politici che qui ci vengono a tempo perso, alla lunga diventa frustrante e fa innervosire.

Non esce niente dell’incredibile lavoro che facciamo (in Comuni, Regioni e Parlamento), la nostra coerenza spaventa e ci penalizza, l’impegno diretto che chiediamo agli elettori dopo anni e anni di deleghe è fatto percepire come futile impiccio, la volontà di riportare il politico ad essere uomo di commissione e non solo show man da talk è millantata come fuga dal confronto (che ad oggi è solo televisivo e non istituzionale), l’esigenza di onestà di cui abbiamo fatto una bandiera è enunciata come la nota a margine del “buonista medio” seppur sia tutt’altro che superflua, il criterio del buon padre di famiglia che tentiamo di portare all’interno delle istituzioni viene raccontata come una spaventosa volontà di sovvertire l’ordine democratico.

Il coraggio di lottare per difendere le proprie idee deve fare paura! Meglio avere sudditi che cittadini.
La colpa comunque non è degli elettori, è nostra perché non siamo stati capaci di usare la testa al posto del cuore, di reagire con la pacatezza del politico di professione anziché esplodere nell’indignazione come persone comuni, perché non siamo stati capaci di infondere coraggio ma abbiamo chiesto un atto di coraggio.
Da oggi si riparte con una forza d’animo maggiore e la voglia di imparare dagli errori commessi (sempre se di errori realmente si può parlare).

Oggi ripartiamo con 17 parlamentari europei, centinaia di consiglieri comunali e regionali, un nuovo sindaco (la prima “sindaca” M5S Cinzia Ferri ) e 11 ballottaggi nei comuni di Correggio, Modena, Civitavecchia, Fano, Novi Ligure, Piossasco, Rivoli, Bagheria, Certaldo, Livorno e San Giuliano Terme.

Non è un buon inizio ma un ottimo cammino.
Il finale arriverà!

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