Proteggere i giornalisti che fanno inchieste sulle mafie

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Esprimiamo piena vicinanza e solidarietà ai giornalisti Nello Trocchia e Salvatore Minieri, entrambi hanno ricevuto insulti e minacce per il loro lavoro d’inchiesta.

Nello Trocchia, più volte minacciato e in attesa di adeguata tutela, è stato aggredito a Vieste mentre stava preparando un servizio sulla mafia del Gargano, con lui anche l’operatore Riccardo Cremona. Un’aggressione brutale che ha costretto alle cure del pronto soccorso il giornalista.

Salvatore Minieri per la sua attività d’inchiesta sui roghi tossici in provincia di Caserta, non ultimo quello di Pastorano, è stato insultato e minacciato. Il giornalista ha sporto regolare denuncia.

Nel frattempo, per una precedente denuncia, sono stati rinviati a giudizio Giuseppe e Gaetano Lubrano, i figli del defunto boss Vincenzo Lubrano, per tentata minaccia con l’aggravante mafiosa sempre nei confronti di Salvatore Minieri per impedirgli di svolgere il suo lavoro di giornalista.

Non solo esprimiamo piena solidarietà ma confermiamo la nostra vicinanza a tutti quei giornalisti, soprattutto precari, senza contratti e coperture di nessun genere che comunque svolgono con passione e coraggio il proprio lavoro, informando e denunciando le mafie. Una società libera e democratica non può prescindere da un giornalismo libero e senza padroni.

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