#Sitengonoilvitalizio e la spacciano per riforma

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Invece di raccontare la porcata sui vitalizi fatta dal PD, giornali e tv vengono a fare le pulci a ciò che il Movimento 5 Stelle ha spiegato ai cittadini, per far sapere loro cosa accade realmente in Parlamento alle loro spalle. La Stampa è riuscita a fare il fact checking del video di Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro, senza mai spiegare che grazie al PD gli ex parlamentari continueranno a intascare fino al 99% del vitalizio!

E alla fine i partiti si sono tenuti il vitalizio mascherato e ci prendono pure in giro.

Pubblicato da Luigi Di Maio su Lunedì 27 marzo 2017

Scrive La Stampa:
1– “Dal 2012 il metodo con cui viene calcolato l’assegno (dei parlamentari) è quello contributivo. Cioè, legato ai contributi che vengono versati. Il risultato è stata una significativa riduzione dell’importo”.
– Finché i parlamentari godranno di un sistema pensionistico agevolato rispetto a tutti gli altri cittadini, le loro restano pensioni privilegiate. Un cittadino per andare in pensione prima dei 67 anni deve lavorare 42 anni mentre un parlamentare solo 4 anni e 6 mesi. In sostanza la Legge Fornero non si applica a chi quella legge l’ha votata e imposta agli italiani: l’ingiustizia è evidente e negarla è ipocrita. La riforma del 2012, che ha introdotto il sistema contributivo anche per deputati e senatori, ha limitato solo in piccolissima parte quello che ancora oggi è a tutti gli effetti un insopportabile privilegio della Casta.

2– “La ragione storica di quello che oggi appare un privilegio ingiustificato era di consentire a tutti, anche ai più poveri, di iniziare a fare politica senza la paura di perdere un lavoro sicuro, avendo così una fonte di guadagno anche dopo il termine del mandato”.
– Qui nessuno vuole togliere la pensione a chi lavora in Parlamento. Il Movimento 5 Stelle chiede che il parlamentare maturi e prenda la sua pensione come un qualsiasi cittadino italiano.

3– “Oggettivamente i vitalizi pregressi rappresentano un problema. E, rispetto alla legge Fornero, la proposta del Pd incide proprio sul passato. Anche se per soli tre anni e sottoforma di contributo di solidarietà”.
– Il Movimento 5 Stelle ha sempre detto che i vitalizi, pregressi e attuali, vanno aboliti. Ma quello che chiedevamo con la nostra delibera era un ulteriore passo facilmente attuabile: chiedevamo ai deputati e ai senatori che sono in Parlamento oggi di rinunciare al loro sistema pensionistico privilegiato (quello che dopo 4 anni di lavoro li manda in pensione a 65 anni) e di applicare anche a loro stessi la Legge Fornero. Invece il PD le sue pensioni non le ha volute toccare e per far credere agli italiani di aver fatto qualcosa si è inventato un contributo di solidarietà che non cambia nulla: i vitalizi d’oro restano tali!
Giornali e tv hanno titolato ‘tagli ai vitalizi dal 10% al 40%”: ma quando mai? Il 10%, così come il 40%, non è sulla cifra totale del vitalizio, ma sulle eccedenze. Se un ex parlamentare prende 71mila euro di pensione l’anno, con la delibera del PD ne prenderà 70.900! E tra tre anni tornerà a prenderne 71mila euro. Ma chi vogliono prendere in giro? I vitalizi vanno aboliti definitivamente ed è ciò che farà il M5S quando andrà al governo.

4– “Dopo 4 anni e 6 mesi si va in pensione a 65 anni, come del resto ha spiegato anche Di Maio all’inizio del video. È con due legislature che invece si scende a 60 anni”.
– I parlamentari con soli 4 anni e 6 mesi di lavoro vanno in pensione a 65 anni; se fanno il doppio mandato, in pensione ci possono andare anche a 60 anni: un privilegio che nel Paese reale non esiste per nessun altro cittadino!

5 – “Il Movimento 5 Stelle, in quasi due anni, non ha mai sottoscritto la proposta sui vitalizi di Richetti, presentata il 9 luglio 2015”.
– La riforma Richetti è insabbiata in Commissione da quasi due anni; il Pd, che l’ha presentata, non si è mai preso la briga di calendarizzarla e discuterla, perché in realtà i vitalizi non vuole abolirli. L’ennesima prova l’abbiamo avuta il 22 marzo scorso in Ufficio di Presidenza: abbiamo presentato un emendamento che ricalcava la legge Richetti e ce l’hanno dichiarato inammissibile.

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