25 miliardi per sostenere l’Italia

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Lavoratori, imprese, famiglie e Pa: 25 miliardi per sostenere l’Italia

Lo avevamo scritto su direttive e circolari, ma per rafforzare il vincolo nei confronti delle amministrazioni, come promesso, lo abbiamo messo anche nel decreto “Cura Italia”.

Fino alla fine dell’emergenza coronavirus lo smart working, cui si può far ricorso in modo semplificato e persino con strumenti del dipendente, è la forma ordinaria di svolgimento della prestazione nelle Pa. In ufficio le presenze vanno limitate esclusivamente alle attività indifferibili e che non si possono svolgere da remoto.

Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri istituti analoghi. Esaurite eventualmente tali opzioni, i datori pubblici possono esentare il lavoratore dal servizio che però risulta prestato con tutte le prerogative di retribuzione e contribuzione, esclusa, se prevista, l’indennità sostitutiva di mensa. Infine, vengono snellite le procedure per l’acquisto di servizi cloud in favore delle amministrazioni che puntano a rafforzare la modalità di lavoro agile e, in generale, il livello di digitalizzazione.

Oltre a queste importanti norme, abbiamo previsto la sospensione per due mesi di tutte le prove dei concorsi pubblici, con l’eccezione di quelli in cui la valutazione dei candidati si possa compiere solo su basi curriculari o in modalità telematica.

Aiutiamo, dunque, la Pa ad affrontare al meglio l’ardua sfida che ci tocca.

Oltre a questo, però, mettiamo sul piatto 25 miliardi, in pratica un’altra manovra economica, per tantissime misure a sostegno del Paese in un frangente così difficile. E ci prepariamo a varare, tra qualche settimana, un altro decreto che consentirà al Paese di liberare le proprie energie, con semplificazioni e snellimenti burocratici ormai necessari per finalizzare tutti quegli investimenti pubblici che servono come non mai all’Italia.

Intanto, con il provvedimento odierno potenziamo il nostro Servizio sanitario nazionale, di cui andiamo orgogliosi, con 1,15 miliardi in più dopo aver comunque messo fine alla stagione dei tagli prima ancora che arrivasse l’emergenza Covid-19. Impegniamo poi 150 milioni ulteriori per gli straordinari del personale medico.

I lavoratori vengono protetti con circa 5 miliardi stanziati per la cassa integrazione, anche quella in deroga riservata alle piccole e piccolissime imprese, e per il Fondo integrazione salariale. Aiutiamo le aziende dei settori più colpiti. Sospendiamo i mutui per chi si trova in difficoltà e tuteliamo le imprese, gli autonomi e i professionisti sia sul fronte della liquidità, rimandando i termini per i versamenti fiscali e contributivi, sia su quello della perdita di fatturato, con crediti di imposta e indennizzi (ci sono 3 miliardi per chi lavora in proprio). Senza dimenticare il congedo parentale straordinario fino a 15 giorni per la cura dei figli rimasti a casa dopo la chiusura delle scuole e il voucher baby sitter da 600 euro, che valgono 1,2 miliardi.

Prevediamo poi il potenziamento delle reti di assistenza territoriale. Incentiviamo la produzione e la fornitura di dispositivi di protezione per il personale sanitario, a partire da guanti, tute e mascherine. Il decreto consente pure di far ricorso in modo rapido alle strutture mediche private e di requisire beni immobili o mobili di qualsiasi genere o ancora presidi medico-chirurgici che dovessero servire.

Le norme del decreto sono tantissime. Non lasciamo nulla di intentato contro il Covid-19. Uniti, ce la faremo.

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