Autismo Help ma la Regione non sente

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20130928_123051I bambini autistici hanno diritto a vedersi garantito un diritto ad una terapia educativa adeguata alle proprie esigenze patologiche? Dipende dal pareggio di bilancio.
Sabato 28 settembre ho preso parte ad una manifestazione-conferenza stampa in merito al ritardo nell’apertura del Centro Diurno per autistici del Beila a Mondovì.
Di fronte ai rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali si è fatto il punto della situazione. Il Centro Diurno socio terapeutico educativo è strutturalmente completato, ha ottenuto l’autorizzazione al funzionamento come centro riabilitativo di tipo A, è stato inaugurato il 2 aprile 2013 (giornata nazionale dell’autismo) ma nonostante ciò, le speranze di tutti coloro che hanno lavorato duramente per questo progetto e che in esso ripongono speranze per i propri figli, ad oggi è ancora tutto fermo. La causa è sempre la solita, la mancanza di fondi.
La Regione ha provveduto a versare le prime due rate ma nulla da fare per la terza rata, necessaria per iniziare l’attività del Centro.
Questo è l’esito delle politiche economiche di un Paese che avendo introdotto all’art. 81 Cost. il pareggio di bilancio, ha reso obbligatori tagli notevoli delle spese pubbliche. Una delle conseguenze di questa scelta è stato il sostanziale azzeramento dei fondi per il servizio socio assistenziale (in particolar modo quello per i non autosufficienti), ritenuto da sempre fanalino di coda delle priorità di un Paese vittima dei potenti e carnefice dei deboli.
Tutto quello che queste persone chiedono è di poter finalmente far partire l’attività del Centro Diurno, tutto quello che la Politica deve fare è trovare una soluzione per far arrivare i fondi necessari a questi ragazzi perché possano avere la possibilità di star meglio.

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