BORGNA E LERDA VOGLIONO “SALVARE” I CDA DEGLI IPAB O GARANTIRE LE POLTRONE AI SOLITI?

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Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera firmata dal sindaco di Cuneo, Borgna, e dal consigliere Lerda (potete trovarla QUI). La lettera, indirizzata a tutti i parlamentari del territorio cuneese, chiede un impegno a livello nazionale e regionale perché gli Istituti pubblici di assistenza e beneficienza (Ipab) vengano esclusi dagli enti pubblici per i quali non è possibile assegnare a pensionati gli incarichi e le consulenze a titolo oneroso.

Un anno fa, con l’approvazione del decreto-legge n. 90 (riforma della PA), fu introdotta una norma che vieta agli enti pubblici di assegnare incarichi e consulenze ai soggetti in quiescenza. Scelta di assoluto buon senso che però, nel corso dell’esame del provvedimento con il solito tira e molla, è stata modificata con la possibilità di assegnare gli incarichi solo a titolo gratuito, con un rimborso spese, per una durata massima di un anno e comunque non rinnovabile. Grazie alle nostre pressioni inoltre i rimborsi dovranno essere documentati e non forfettari.

La norma, peraltro, a seguito delle interpretazioni adottate dall’Anticorruzione e dalla Corte dei Conti è stata ampliata fino a includere tra gli enti pubblici anche gli Ipab.

Ora Borgna e Lerda sollecitano un intervento perché pare che con questa norma sarà difficile, pressoché impossibile, individuare figure esperte e disponibili a sedere nei consigli di amministrazione degli Ipab cuneesi a titolo gratuito e solo con un rimborso spese documentato.

Che gli Ipab rappresentino realtà importanti per le attività locali a servizio dei cittadini non vi sono dubbi ma che per i loro cda sia così complicato individuare figure di valore e con esperienza che intendano mettersi a disposizione per il proprio territorio e per la propria comunità appare davvero poco credibile.

Questo è quello che ho risposto al sindaco di Cuneo e presidente della Provincia (QUI la mia lettera), aggiungendo che, qualora volessero dimostrare coraggio potrebbero rivolgersi a tutti i pensionati della provincia avviando una selezione trasparente e partecipata. Se la vecchia politica non ha abbastanza esperienza in questo tipo di selezioni aperte noi del M5S siamo ben disponibili a insegnare loro come si fa a  rendere partecipi i cittadini e qualora tra i pensionati non fosse davvero possibile individuare profili esperti, adeguati e anche e disponibili ad un impegno civico, allora segnaliamo l’esistenza di un ampio ventaglio di scelta tra giovani competenti.

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