Con Conte la voce del M5S nel governo si sentirà di più

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Intervista su Il Fatto Quotidiano di oggi, di Luca De Carolis.

La veterana che è anche ministra riemerge dalla milionesima call. E ostenta sollievo: “Per fortuna ora potremo dedicarci ai temi. Compresi i giovani, di cui finalmente la politica è tornata a occuparsi”. Una buona notizia per la 5Stelle Fabiana Dadone, ministra delle Politiche giovanili. Ma adesso la prima urgenza per i grillini è la rifondazione di Giuseppe Conte.

La guerra con Casaleggio si è finalmente conclusa, e ora Conte potrà partire con il nuovo M5S. Ma scorie e cicatrici sono evidenti: lei cosa prova?

Sono un po’ dispiaciuta, perché abbiamo vissuto momenti sicuramente non belli. Ma ora Conte potrà partire, e questo è positivo non solo per il Movimento ma per il Paese.

L’ex premier rappresenta l’ultima speranza per voi Cinque Stelle, o no?

No, è una prima e ottima scelta. È lui ad avere traghettato il Paese fuori della pandemia nella fase più difficile. E adesso potrà mettere ordine nel M5S.

In concreto, cosa dovrebbe fare?

Il primo punto è ristabilire un rapporto con la base con gli attivisti, che in questi anni di governo si è un po’ allentato. E poi ci sono i temi del Movimento da portare avanti. Stando al governo abbiamo realizzato molti punti di programma, dal reddito di cittadinanza alla legge anti-corrotti, ma bisogna proseguire.

Difficile, nel governo Draghi. State molto stretti, non crede?

Noi avevamo faticato anche nel primo governo Conte, con la Lega, e nel Conte II con il Pd. Siamo nati con l’idea di stare da soli, e ci siamo dovuti adattare.

Con Draghi i partiti non toccano palla, non crede?

Noi dovevamo entrare in questo governo, per monitorare e imporre i nostri temi. Così hanno deciso i nostri iscritti. Dopodiché ora con Conte alla guida potremo far sentire più forte la nostra voce sulle nostre battaglie, dentro e fuori il governo. Prima lui doveva dedicarsi molto ai dati degli iscritti e a vicende del genere.

Su temi come la transizione ecologica e la giustizia dovrà faticare parecchio, a naso.

Siamo stati noi del Movimento a chiedere e ottenere un ministero apposito- Ma è chiaro che su temi come la giustizia, e penso in particolare alla riforma della prescrizione, la nostra linea è mantenere quei provvedimenti.

Rimarrete nel governo Draghi?

Sì, dobbiamo lavorare per far sì che l’occasione delle risorse del Recovery Plan venga sfruttata. E per difenderei nostri provvedimenti.

Intanto l’asse del Movimento si è spostato verso il centrosinistra. Che ne pensa?

Questo è un ragionamento che vale per le Amministrative, dove per competere è necessario allearsi. Ma noi siamo nati post-ideologici, e queste scelte vanno valutate territorio per territorio.

Bisognerà allearsi anche in vista delle Politiche.
Valuteremo quando sarà necessario.

Nell’attesa Conte ha rinviato la decisione sul vincolo dei due mandati, un nodo centrale per molti eletti del Movimento. Lei che opinione ha al riguardo?

Per me il ricambio in politica serve, anche come segnale verso i cittadini. Ma come ha detto Conte se ne discuterà con gli attivisti, e mi atterrò a quanto verrà deciso.

Che tipo di segreteria si aspetta? Con molte donne?

È un fatto che do per scontato, perché noi Cinque Stel1 e siamo sempre attenti a dare piena rappresentanza a tutti. Lei entrerebbe? Mi sento già gratificata dal ruolo di ministro, non ho desideri da realizzare. Se si ponesse il tema valuterei. Ma ci sono tante donne meno conosciute di me che farebbero molto bene.

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