Un ulteriore passo avanti sulla strada del lavoro agile a regime.
I POLA (Piani Operativi del Lavoro Agile) saranno gli strumenti in mano alle amministrazioni pubbliche grazie al quale organizzare, dal 2021, il lavoro in modo più attento e capillare, valutando obiettivi e risultati finali con una conseguente ricaduta positiva sull’erogazione del servizio al cittadino.
Molte volte in questi mesi mi è stato chiesto come avremmo valutato la produttività. Ecco, il decreto contiene a questo scopo indicatori di sviluppo e misurazione che vanno dal numero di dipendenti e giornate svolte in lavoro agile alla valutazione della performance organizzativa e individuale, fino agli impatti esterni, per l’utenza, l’ambiente e la collettività.
Non identifico certamente nel lavoro agile la panacea a tutti i mali della Pa, lo ripeto da mesi: è una nuova organizzazione del lavoro, uno strumento in più per le pubbliche amministrazioni. Potrà dare ottimi risultati con obiettivi chiari e un monitoraggio attento ai risultati. Iniziamo quindi un percorso diverso da quello di reazione alla crisi pandemica, mettiamo a regime una modalità di lavoro che coinvolge strumenti, innovazione tecnologica ma soprattutto un approccio culturale da Paese di serie A perché le sfide che ci attendono e gli obiettivi che ci poniamo non lasciano margine a nulla di meno.