“Fare” per non far nulla

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Domani alle 11,30 verrà votata la fiducia sul Decreto Fare.

Il Governo ha deciso inizialmente di utilizzare l’organo parlamentare nel rispetto delle sue funzione ed ha iniziato la discussione nelle commissioni di merito. Un lavoro lungo, senza orari, senza riposo. Un confronto quasi impossibile: sedute notturne, Deputati Pd che alzavano la mano per votare al comando : “mano!” continuano a farsi i fatti loro e giochicchiando con computer e telefonini, Presidenti di commissione che approvano emendamenti con 3 voti favorevoli e 13 contrari… In questa specifica situazione, ad esempio, quando stanchi ma attenti, abbiamo fatto notare le modalità poco ortodosse, ci siamo sentiti insultati e il Presidente ha rifatto la votazione invitando palesemente al voto la maggioranza. Non vi dico il resto…

Quattro notti di fila in sedute deprimenti per metodi e risultati ottenuti, i nostri 400 e più emendamenti sono diventati per imposizione del Governo circa 80, poi ridotti ancora ad 8… Un giochino perverso che ci ha portato alla scelta di 2 soli emendamenti che il Governo avrebbe preso in considerazione. Che cosa avremmo dovuto fare?

Il Governo delle larghe intese aveva già deciso la sua strada, le ore di lavoro incessante erano fango negli occhi per i cittadini, una purissima mossa mediatica che ha cercato di giustificare una fiducia decisa a tavolino giorni fa. Il Governo del fare finta di lavorare per bypassare completamente il Parlamento, per la seconda volta, non certo l’ultima.

Attendiamo le modifiche del regolamento parlamentare dove ridurranno gli interventi concessi alle opposizioni, bloccheranno l’unico strumento parlamentare che impone al Governo il voto di fiducia, per mostrare al cittadino la loro vera intenzione. Attendiamo anche le modifiche Costituzionali dove toglieranno sovranità al cittadino e cambieranno questa Democrazia in Stabilità.

Ogni volta che sentite quest’ultima parola in televisione sappiate che nel loro vocabolario è l’opposto della parola Democrazia.

"Fare" tanto per fareDi seguito il Comunicato del Gruppo M5S Camera

DL FARE, M5S CAMERA: GOVERNO BLINDA TESTO IMPRESENTABILE, NON ACCOLTE NOSTRE PROPOSTE QUALIFICANTI

ROMA, 23 luglio 2013 – “Alla fine avevamo presentato otto-nove punti qualificanti di modifica al decreto ‘del Fare’, punti che avrebbero migliorato un testo pressoché impresentabile. Al governo, però, evidentemente non interessa affatto licenziare norme utili al Paese”. Lo dicono i deputati del MoVimento 5 Stelle dopo che l’esecutivo ha posto la fiducia sul testo in discussione alla Camera.
Quindi gli eletti M5S elencano: “Estendere la riduzione del Cip 6 anche agli inceneritori, togliere la scandalosa deregulation sulle sagome degli edifici demoliti e ricostruiti, favorire il pagamento degli stagisti del ministero della Giustizia, aprire un fondo di sostegno alle Pmi in cui poter versare le eccedenze degli stipendi dei parlamentari, rendere più aperta e democratica la gestione della Cassa depositi e prestiti, rivedere la Tobin Tax per colpire il day trading, ricalibrare l’Iva sui servizi portuali, vincolare infine gli incentivi per i nuovi macchinari al mantenimento dei livelli occupazionali e delle strutture produttive sul territorio nazionale”.
“Con questi provvedimenti il Dl ‘Fare’ sarebbe stato almeno presentabile – chiudono gli eletti M5S – Al ministro Franceschini abbiamo lasciato intendere che non ci interessa la mera contabilità degli emendamenti presentati o approvati. E tantomeno le pantomime mediatiche su sterili battaglie, tipiche di una certa opposizione. A noi interessano le modifiche concrete e puntiamo sempre a portare a casa i risultati”.

 

 

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