Una vita in fila o una vita che fila?

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L’obiettivo del lavoro non è la presenza fisica in sede, ma la produttività e una migliore resa del lavoro stesso: posso andare in ufficio sempre con puntualità e non produrre mai nulla di positivo per chi usufruisce dei miei servizi. Ho fatto il mio dovere?

Occorre un cambiamento radicale di mentalità nella concezione del lavoro di domani nella macchina dello Stato italiano, sia per chi lo guida che per chi lo esegue.

Il cittadino posto al centro, la sua soddisfazione finale, la salvaguardia del suo tempo prezioso, la sua partecipazione alla definizione stessa delle attività degli uffici: sono obiettivi imprescindibili. Solo così possiamo tornare competitivi nel mondo.

Negli anni abbiamo visto quanto fosse praticato lo sport nazionale di denigrare la Pubblica amministrazione. Bisogna correggere errori e inefficienze, certo, ma serve anche una nuova consapevolezza delle proprie potenzialità per rendere al meglio e liberare le proprie energie. “Il cittadino al centro”: un principio che rende migliore lo Stato.

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