Il corso-concorso Sna diventa annuale

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Ho da subito voluto che il corso-concorso della Sna (Scuola nazionale dell’amministrazione) fosse una occasione attraente per l’accesso dei migliori giovani agli alti ruoli dirigenziali della Pa centrale. Da quando esiste la Sna sono stati banditi soltanto 7 corsi concorsi. Ora è annuale. Quindi il mio desiderio, ma anche di molti giovani, diventa realtà: ben 210 posti più una riserva del 50%.

Rafforzare la Sna significa avere una dirigenza ben preparata che faccia da traino all’azione di rinnovamento delle Pa e in grado di orientare, di guidare quel cambiamento radicale che non possiamo più rinviare.

Oltre alle imprescindibili competenze giuridiche ed economiche punteremo sulle conoscenze informatiche, sull’inglese e sulle soft skill. Inoltre, anche le procedure di accesso e le prove di questo bando saranno completamente digitalizzate.

Tutti hanno sempre detto di voler valorizzare la Sna, ma poi il suo ruolo è rimasto storicamente marginale, mentre per me deve diventare protagonista anche nel reclutamento dell’alta dirigenza dei ministeri, se vogliamo un vero cambio di passo.

Ho visitato l’Ena che i francesi stanno anche riformando sul versante degli accessi, ma è evidente che quel livello di preparazione è incentrato sull’obiettivo di avere una altissima dirigenza. Dobbiamo perseguire questo obiettivo anche in Italia. Dare la possibilità ai giovani di poter accedere alla Sna e lasciarsi attrarre dalla prospettiva di una carriera al servizio dello Stato e della collettività. Con la scuola agiremo in sinergia per fare il miglior lavoro di formazione possibile.

Servizi più efficaci ed efficienti a beneficio di tutto il sistema Paese partono dalla formazione e dal dibattito su questi temi. Una Pa che vada oltre al welfare state e che punti al raggiungimento dei risultati, all’innovazione tecnologica non può prescindere da una altissima formazione continua e la Sna è un punto di partenza decisivo.

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