Il fango del Corriere della Sera su Virginia Raggi

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Dopo che la Raggi è stata sbattuta in prima pagina come fosse un mostro, accusata prima di essere una delinquente corrotta poi un’incapace, sta venendo a galla la malafede e la superficialità dei mezzi di informazione, quasi nessuno escluso.

Nella schiera dei confezionatori seriali di menzogne contro il M5S, fa il suo ingresso anche Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera, che si è avventurata in fantasiose ricostruzioni sulla storia delle polizze intestate da Salvatore Romeo alla sindaca Virginia Raggi nel suo articolo la Sarzanini getta ombre pesantissime sulla Raggi, parlando di sospetti e di presunti reati come ‘compravendita di voti’ e “finanziamenti occulti”. Parole pesanti come macigni che nulla hanno a che vedere con Virginia Raggi e con il M5S, e che non corrispondono alle ipotesi accusatorie dei magistrati, visto che la stessa Procura ha spiegato che non c’è alcun reato in quanto non è emersa nessuna utilità corruttiva.

Bastava approfondire la natura delle polizze contratte da Salvatore Romeo prima di infangare Virginia Raggi, bastava rispondere ad un minimo di deontologia professionale per capire che Romeo aveva fatto una serie di investimenti a suo esclusivo beneficio. Una polizza, quella intestata al sindaco di Roma, che rende il 4% a chi l’ha contratta, cioè allo stesso Romeo, in una fase in cui titoli di Stato e altre forme tradizionali di investimento rendono intorno allo 0%. Una polizza da 30.000 euro che assomiglia molto più ad un libretto di risparmio che ad una normale polizza vita, e che prevede, in caso di morte del contraente, un beneficiario sostitutivo. Quest’ultimo, naturalmente, può essere tranquillamente all’oscuro dell’investimento, come lo era Virginia Raggi.

Sarebbero bastate queste poche informazioni per non coprirsi di ridicolo, eppure giornali e giornalisti hanno preferito gettare fango ancora una volta su un’amministrazione nel mirino fin dal primo giorno dopo le elezioni. Li capiamo: Virginia Raggi ha detto no alle Olimpiadi di Malagò, sta preparando una stagione di trasparenza negli appalti pubblici e sembra essere determinata a non mollare davanti a nulla. Non sarà lasciata sola e il fango gratuito tornerà indietro a chi lo sta tirando solo perché nulla cambi.

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