Il PD protegge i voti clientelari del governatore De Luca

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Il governatore della Campania ammette di fare uso del voto clientelare e istiga i sindaci del PD ad utilizzare questo metodo per vincere al referendum. Non è un’illazione, solo le sue parole registrate e diffuse da tutti i media italiani. Sarebbe doveroso che la commissione Antimafia apra un’indagine conoscitiva e convochi il Ministro dell’Interno invece si è solo deciso di richiedere informazioni alla procura di Napoli. Il Pd ritiene che non vi siano ad oggi profili di competenza della commissione antimafia in merito a quanto accaduto ed eventualmente se ne potrà discutere solo dopo il 4 dicembre. Questa è la situazione reale della classe politica del PD. Un atto vergognoso.

I membri M5S della commissione Antimafia denunciano quanto accaduto in ufficio di presidenza: Mirabelli tanto difensore della legalità, si muove a giorni alterni, e davanti al suo governatore si spaventa e si tira indietro, per sicuro ordine di Renzi. Quindi si può minacciare di morte la presidente della commissione Antimafia, due giorni dopo incitare al voto clientelare, assurgere a modello il sindaco di Agropoli e poi fare finta di nulla. Questi sono i nuovi padri costituenti, questi sono i difensori della legalità sempre pronti a stracciarsi le vesti, e poi chinare il capo a ordine di scuderia superiori, cioè scattare sugli attenti di Renzi e De Luca.

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