Il PNRR per i giovani

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Il primo step del Piano nazionale di ripresa e resilienza sta per concludersi. Le nuove generazioni saranno il fulcro di questo Piano e a loro sono dedicati in maniera trasversale e combinata, direttamente e indirettamente, numerosi interventi.

È importante aver ribaltato l’approccio passando dal “problema giovani” ai “problemi dei giovani” ed è stato fondamentale per riassestare gli interventi in chiave più efficace per le future generazioni. Grazie a ciò ora vi sono azioni specificatamente dirette a ragazze e ragazzi:

  • un nuovo sistema educativo – scuola, formazione e lavoro
    • potenziamento delle infrastrutture digitali scolastiche;
    • formazione dei docenti per una educazione adeguata alle esigenze dei giovani e del lavoro;
    • aumento degli ITS e potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0;
    • sviluppo dei network scuola-università-centri di ricerca- aziende;
  • un nuovo sistema occupazionale e imprenditoriale – la persona al centro, competenze e qualificazione
    • investimento sul capitale umano: emersione e attrazione dei NEET per l’accesso al lavoro e lo sviluppo formativo e riqualificativo;
    • piattaforma per match domanda/offerta di lavoro e qualificazione competenziale e professionale;
    • interventi a sostegno della imprenditorialità innovativa;
    • rafforzamento del servizio civile universale come leva di occupabilità;
    • introduzione del servizio civile digitale a supporto dei territori e della transizione digitale;ricambio generazionale della PA;
  • un nuovo sistema sociale – inclusione, sviluppo personale e di comunità, prevenzione e contrasto del disagio
    • potenziamento delle infrastrutture sociali;
    • sviluppo dell’housing sociale e di qualità dell’abitare;
    • percorsi di supporto dei giovani disabili e di quelli provenienti da aree svantaggiate.

A queste azioni si aggiungono quelle che hanno un impatto indiretto sui giovani inerenti gli ambiti più ampi della transizione ecologica e di quella digitale che hanno un impatto in termini infrastrutturali, produttivi, organizzativi e quindi sociali a 360° e con un arco temporale molto ampio che riguarderà le future generazioni.

Domani il Presidente Draghi sarà alla Camera e martedì al Senato per illustrare lo strumento di rilancio del Paese. Le esigenze e le richieste giunte in questi mesi dai giovani sono state tante, rappresentate dal Consiglio Nazionale dei Giovani come pure dai parlamentari che hanno veicolato e inteso impegnare il Governo perché desse una forte spinta a tutela e promozione delle giovani generazioni.

Potrebbe apparire banale se consideriamo che il programma europeo si chiama Next Generation EU ma non lo è. A dimostrarlo sono le oltre 15.000 risposte pervenute al questionario che ho lanciato un paio di settimane fa on line affinché potessi trasferire al Presidente del Consiglio il punto di vista dei giovani: 2 su 3 hanno ritenuto che le informazioni sul PNRR non siano state sufficienti e al pari si è rilevato che non si conoscono le linee direttrici del programma di ripresa deliberato finora dal Governo. L’80% ha mostrato di condividere la linea di potenziamento del servizio civile universale per collegarlo al mondo del lavoro; attraverso un sistema di certificazione delle competenze acquisite in termini di occupabilità così come ha condiviso l’introduzione di un servizio civile digitale per favorire l’inclusione tecnologica dei cittadini.

È un passo avanti verso un futuro di nuova normalità, dopo la pandemia, che vedrà le nuove generazioni essere il motore centrale del cambiamento e del miglioramento economico, sociale, ambientale e culturale.

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