La riforma costituzionale Boschi

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Ieri il Senato ha approvato l’art 1 della riforma costituzionale Boschi. Grazie all’approvazione di un emendamento a firma Cociancich, che ha riscritto l’art 1 e spazzato via numerosi emendamenti, possiamo dire addio al bicameralismo perfetto, architettura del potere legislativo italiano dal 1948 ad oggi.

Tutto il lavoro di un’assemblea costituente e i dibattiti svoltisi durante la stessa (davvero degni di questo nome, non come la pantomima odierna) sono stati cancellati da un Governo non votato da nessuno e da una maggiore costituita di senatori che hanno saputo cambiare casacca al momento opportuno.

Resta il nodo dell’art 2 sull’elettività di futuri Senatori ma ormai viene difficile aspettarsi qualche colpo di scena. Soprattutto visto che i voti segreti pare saranno pochissimi, forse solo uno.

Essendo ormai fisssata da data di conclusione dell’esame del testo, come se si trattasse di un normale decreto e non di una riforma costituzionale di 40 articoli, presto ci troveremo ad affrontare la battaglia finale (la quarta lettura) allla Camera…dove purtroppo la maggioranza è scontata a causa del porcellum (dichiarato incostituzionale dalla Consulta)!

Italiani siate felici. Da domani la crisi finirà, si creerà magicamente lavoro dal nulla, la pressione fiscale e le tasse sul lavoro saranno ridotte, l’edilizia scolastica sarà risanata, le misure contro la povertà spunteranno come funghi, l’italia ripartirà in quarta, insomma. Tutto grazie alla fine del bicameralismo perfetto.

Ma chi può credere davvero a queste storielle?!?

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