Le buone intenzioni dl Ministro Boschi

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Oggi abbiamo audito il Ministro per le Riforme Istituzionali e per i Rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi.

L’ ex componente della nostra commissione, nonché ex segretaria delle stessa, ora Ministro ci ha illuminati leggendo, senza mai staccare lo sguardo dal foglio e con l’intonazione di chi legge discorsi scritti da altri, una “dettagliata” relazione sulle intenzioni che sottendono al ddl costituzionale di abolizione del Senato.
Una riforma che vorrebbe superare la lentezza legislativa dovuta ad un ormai superato bicameralismo, che vorrebbe dare più autonomia agli enti territoriali, che vorrebbe evitare la paralisi istituzionale degli ultimi anni, che … che si deve fare perché lo chiedono i cittadini e anche un po’ l’Europa.

“Siamo al bivio tra conservazione e cambiamento”, Boschi dixit.
La propaganda più spicciola insomma!

Questa riforma è molto rischiosa e a dirlo non siamo solo noi ma anche numerosi costituzionalisti fuori da questo palazzo.
Premesso che tutte le motivazioni addotte a sostegno di questo ddl dal Ministro Boschi sono smontabili semplicemente sulla base dei dati fornitici dalla Camera stessa, i motivi principali della nostra preoccupazione stanno nel fatto che:
1. Si aumenta ulteriormente il potere nelle mani del Governo introducendo la “ghigliottina” in Costituzione (Il Governo potrà infatti chiedere alla Camera che sia votato il testo di un provvedimento senza modifiche, nei tempi da esso stesso stabiliti);
2. Il Senato delle Autonomie dovrebbe ricalcare il modello federale ma nella realtà si ridurranno persino i poteri legislativi delle Regioni e si accentrerà tutto nelle mani dello Stato (modifica titolo V). In un sistema statalizzante di questo genere che senso può avere un senato federale? Nulla;
3. Il Senato non sarà organo eletto dai cittadini, per cui non avrà competenza legislativa ordinaria ma potrà modificare la Costituzione insieme alla Camera.

Ovviamente si è proceduto alla semplice lettura da parte del Ministro della relazioncina stilata a dovere ma tempo per le domande poco o nulla, comunque con facoltà del Ministro di rispondere in altra seduta.
E’ un po’ come andare ad un esame e dire quello che si vuole poi ascoltare le domande del professore e alzarsi per tornare a rispondere la settimana successiva, forse … se ci andrà di tornare ovviamente, altrimenti siamo apposto così.

Ministro Boschi ho apprezzato l’esposizione delle belle intenzioni che hanno portato il suo governo a redigere questo disegno di legge costituzionale ma le ricordo che la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.
Comunque non si preoccupi, noi la aspetteremo al varco della Commissione la prossima settimana, pieni di domande e di spunti di riflessione da regalare a lei e alla Commissione tutta.

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