Le finte tutele alle donne

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La Camera ha proceduto ad approvare la legge sull’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, in materia di garanzie per la rappresentanza di genere nella legge elettorale europea … quote rosa insomma. Il contentino diRenzi alle donne del pd dopo la bocciatura in aula delle preferenze di genere all’Italicum. Che tristezza!

Premesso che modificare una legge elettorale a pochi giorni dalle elezioni è quantomeno inopportuno, esattamente come lo è stato aumentare il numero di consiglieri quando già molte liste civiche avevano iniziato a raccogliere le firme, mentre che si apportano modifiche meglio farne di utili. Peccato che la buona volontà del 5 stelle venga sempre boicottata da questa maggioranza, che ha bocciato le nostre legittime e sensate proposte.
Abbiamo proposto di ridisegnare le circoscrizioni non solo separando la Sicilia dalla Sardegna giacchè demograficamente svantaggiata ma anche togliendo la Lombardia dalla circoscrizione nord-ovest, l’Emilia dalla circoscrizione Nord-Est e il Lazio dal centro al fine di una maggiore conformità della realtà politico-sociale. Purtroppo dopo un’interruzione dell’aula per un cavillo regolamentare relativo al voto segreto su questo emendamento, stamattina l’aula ha bocciato il diritto dei cittadini di regioni meno popolose a vedersi rappresentato in Europea.
Abbiamo proposto la soppressione dello sbarramento al 4% e la suddivisione dei seggi su base nazionale in favore di una distribuzione su base circoscrizionale.
L‘attuale sbarramento infatti non è elevatissimo, tuttavia è ingiustificato quanto alle elezioni per il Parlamento europeo, che non è chiamato ad esprimere un vero e proprio rapporto fiduciario con la Commissione europea (tant’è che la Corte costituzionale tedesca, che ritiene legittimo lo sbarramento al 5% a livello nazionale per il Bundesrat, ha viceversa ritenuto illegittimo uno sbarramento del 3% per le elezioni europee in Germania).
Questo sbarramento nazionale al 4% è sostanzialmente irragionevole. Basti pensare che nelle elezioni del 2009, la Destra, alleata con l’Mpa e altri movimenti locali, aveva superato nelle isole il 12% e, non avendo però superato il 4% a livello nazionale, è rimasta priva di rappresentanti anche nelle isole; viceversa la Lega, avendo superato lo sbarramento nazionale del 4%, è riuscita ad ottenere un europarlamentare nella circoscrizione del centro, dove ha ottenuto meno del 3%.
A causa della ripartizione nazionale dei seggi poi, l’attuale sistema determina uno slittamento di seggi da alcune circoscrizioni ad altre, così alcune aree del Paese sono sottorappresentate rispetto ad altre. Nelle scorse elezioni il centro nord ha avuto 5 europarlamentari in più dei 36 che gli spettavano a discapito del sud e delle isole che ne hanno persi 5 su un totale 26.
Nella circoscrizione delle Isole, la Sardegna è molto svantaggiata: poiché la Sicilia è demograficamente molto più consistente, quando si tratta di attribuire i seggi assegnati alle liste secondo le preferenze, i candidati siciliani hanno quasi sempre un numero di preferenze superiori.

Nonostante i nostri rilievi fossero condivisi da moltissimi deputati della maggioranza, nessuna delle nostre proposte ha visto l’approvazione, motivo per cui l’unica modifica che ci sarà riguarderà l’inserimento delle quote rosa.

Ora si che mi sento tutelata come donna!

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