Le riforme blindate dei pregiudicati

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Matteo Renzi Silvio Berlusconi

Ieri pomeriggio, dopo aver affrontato 3 piazze in poche ore, ho avuto la pessima idea di accendere la TV ed assistere all’ intervista rilasciata dal Presidente del Consiglio Renzi alla Annunziata.

Sul tavolo della discussione c’era il rapporto con l’ex senatore Berlusconi e la strada per la modifica del Titolo V della Costituzione e del Senato. Già solo l’idea che Renzi parli con Berlusconi di modifiche costituzionali mi spaventa, dopo aver poi letto il testo della riforma ed aver collegato la stessa con gli effetti della legge elettorale (tra i due concordata) non posso che dirmi seriamente preoccupata.

I giornali stamattina fanno riferimento all’accordo Renzi – Berlusconi per le riforma costituzionali definendo quest’ultima “blindata”. La domanda che sorge spontanea è: allora a cosa serve il Parlamento?

Dovremmo essere noi a discutere su una modifica di rilevanza epocale, come quella costituzionale, con i cittadini. Non spetta a due condannati blindare accordi e svuotare ancora una volta le prerogative di Camera e Senato, in attesa che la modifica costituzionale da loro concepita trasformi l’Italia in una dittatura Governativa.

Ieri un signore mi ha chiesto, con tono arrabbiato, quale fosse la nostra proposta alternativa all’abolizione del Senato di Renzi che tanto critichiamo. Beh, tenuto conto del fatto che questo Parlamento è stato eletto con legge elettorale dichiarata incostituzionale, che la maggioranza continua a godere di un premio di maggioranza illegittimo, che siedono in Parlamento condannati e persone in lampante conflitto di interessi, che questo Presidente del Consiglio non è stato votato da nessuno ma imposto da Napolitano (dopo il fallimento di Letta), che la Costituzione è stata fatta in tempi di saggezza per durare nei tempi di crisi (ed oggi siamo decisamente in momento di crisi profonda non solo economica ma altresì morale), l’unica alternativa che vedo è mandare a casa questa gente e ridare alle istituzioni la meritata dignità.

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