Legge elettorale, nasce il “bordellum”

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Oggi è iniziato l’esame degli emendamenti al nuovo testo sulla legge elettorale che si presenta a tutti gli effetti un “bordellum”.

232 collegi uninominale, il resto col metodo proporzionale. Quello che il Pd racconta essere un semplice Mattarellum al contrario, in realtà è una legge con evidenti profili di incostituzionalità e il chiaro scopo di fermare il M5S.

Questo sistema a firma Pd non prevedere la possibilità di scelta reale da parte dell’elettore. Non è infatti possibile disgiungere il voto, anzi, se un elettore esprime il proprio voto per il candidato nel collegio questo si trasmetterà obbligatoriamente alla lista (o alle liste della coalizione). Così il voto verrà ad essere manipolato e il sistema risulterà truffaldino: se l’elettore vota per il candidato nel collegio, il meccanismo considera che abbia votato anche per la lista e viceversa.

Il sistema, addirittura su quattro livelli (uninominale, plurinominale, circoscrizionale, nazionale), determina poi slittamenti molto forti tra un collegio plurinominale e l’altro, così l’elettore, che vede la lista del suo collegio, finisce per eleggere candidati di altri collegi, nella totale inconsapevolezza degli effetti del suo voto.

Non ci sono preferenze e ci sono pure le pluricandidature (perché comunque Alfano va aiutato ad essere rieletto)!

Per quel che riguarda la rappresentatività e la tanto osannata governabilità, domina la frammentazione e il caos più totale. E’ vero che il sistema  uninominale maggioritario favorisce la compattezza delle forze politiche che vanno in coalizione ma, per altro verso, il sistema proporzionale che favorisce la disgregazione.

La soglia di sbarramento del 3% è bassa. L’abbinamento dei candidati nei collegi uninominali ad una pluralità di liste nel collegio plurinominale favorirà coalizioni disomogenee.

Non c’è neppure lo scorporo quindi l’elettore che voterà per il candidato vincente nel collegio uninominale (ed è dunque già rappresentato) parteciperà poi anche alla elezione di un candidato nella parte proporzionale, cioè il suo voto verrà moltiplicato….moltiplicato in favore dei giochetti dei partiti.

Che dire poi del ritorno delle coalizioni forzate, che obbligano i piccoli partiti a confluire coi grandi per portare loro i loro voti e automaticamente sfavorire chi si presenta da solo, ossia il M5S?

Queste sono truffe calcolate, non coalizioni frutto di accordi seri, con programma unico e con capo coalizione condiviso.

 

Il Pd dopo aver forzato la mano sull’Italicum, mettendo ghigliottine e ponendo la fiducia, dopo aver subito la sentenza della Consulta -che ha stroncano gli elementi chiave della “legge più bella del Mondo”-, oggi torna all’attacco  proponendo una legge che mira semplicemente a non far vincere il M5S. Poco importa che sia nuovamente incostituzionale e che creerà il caos istituzionale.

Basta che si fermi il M5S.

Ma noi non ci fermiamo

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