Luglio, un mese nero per le tasche dei cittadini

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A poche settimane dalla cosiddetta pausa estiva di agosto restano due questioni che il Governo e il Pd hanno bellamente snobbato e rimandato. Due questioni che toccano, che fanno di luglio 2014 il mese nero per le tasche dei cittadini: la prima è quella di Equitalia e l’altra è quella degli esodati.

Per quanto riguarda l’emergenza degli esodati, quelli della ‘quota 96’ vittime dell’ormai famoso “errore tecnico” dell’allora ministro Fornero (parliamo di circa 4000 insegnanti bloccati in un limbo di non pensionamento e di lavoro imposto) il Movimento 5 Stelle ha chiesto più volte, sia in Commissione Lavoro che in Aula, di affrontare la questione nel corso dei lavori del provvedimento che disciplina le deroghe per l’accesso alla pensione (AC 224).

Era l’occasione migliore per risolvere adeguatamente il problema targato Monti-Fornero invece, a partire dal Presidente della Commissione, Cesare Damiano, passando per la relatrice Gnecchi, il 3 luglio scorso il Pd e il Governo hanno preferito rimandare la soluzione (il provvedimento votato ora è al Senato).

Tanto a loro non importa di permettere ai 4.000 insegnanti esodati di andare in pensione! 210 deputati democratici hanno votato a favore del provvedimento rigettando le nostre proposte ma abbiamo deciso di inchiodarli alle loro responsabilità presentando un emendamento al Decreto PA (il n. 90/2014, AC 2486 al momento in esame in Commissione Affari Costituzionali) al fine di riportare la questione al centro del dibattito.

Vedremo cosa faranno nelle prossime settimane.

Al Governo e al Pd non è bastato il totale disinteresse di 4.000 insegnanti esodati e, in compagnia dei loro alleati, nello stesso mese (il 10 luglio) hanno deciso di affondare anche la proposta di legge a firma Movimento 5 Stelle per la soppressione di Equitalia (AC 2299).

Una legge semplice con cui si proponeva di trasferire all’ Agenzia delle Entrate le funzioni di Equitalia. Riportare sotto il controllo parlamentare, quindi pubblico, l’attività esattoriale della tanto amata società per azioni attualmente in parte privata.

Equitalia riscuote denari con un sistema che si è dimostrato vessatorio e del tutto inutile tanto che dei 300 miliardi che avrebbe dovuto recuperare ai grandi evasori, è riuscita a malapena raggiungere quota 10 miliardi.

Ai cittadini, in tutta sincerità, non serve un pachiderma parastatale fuori dal controllo pubblico che si arrende di fronte all’ evasione milionaria dei cittadini di “serie A” mentre rincorre i cittadini di “serie B” con il pugnale tra i denti.

A noi, ovvero alle persone comuni, un ente di riscossione così non interessa. Ai 271 deputati del Partito Democratico, del Nuovo Centro Destra e di Scelta Civica invece sembra che Equitalia Spa sia simpatica e quindi debba restare in vita, così come è “senza se e senza ma”.

Mi chiedo a questo punto se i loro elettori a Cuneo, in Piemonte e nel resto d’Italia semplicemente siano a conoscenza di questi fatti. Io non ne sono sicura.

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