M5S a Boldrini “sblocca Conflitto di Interessi!”

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Il 20 ottobre scorso grazie alle pressioni del Movimento 5 Stelle è giunto in Aula il conflitto di interessi (AC 275-A) che oggi rappresenta in realtà un nodo focale per la lotta e la prevenzione alla corruzione e alla malapolitica in ciascun ambito della vita del Paese.

Ci è voluto quasi un anno, tra rinvii e disperati tentativi della maggioranza trasversale di insabbiare il disegno di legge. Alla fine però ce l’abbiamo fatta nonostante il testo annacquato del presidente Sisto (FI) votato da tutti, tranne dai 5 Stelle, in Commissione Affari Costituzionali. Era il 7 ottobre e da lì ad un paio di giorni la Commissione Bilancio avrebbe richiesto al Governo, in vista dell’esame in Aula, la predisposizione della relazione tecnica al fine di individuare gli oneri di spesa legati alle proposte di legge. È utile sottolineare che si tratta di un atto a cui il Governo è tenuto come previsto da legge 196/2009 (art. 17 c. 3).

Il Sottosegretario all’economia, Baretta (Pd), ha risposto alla Commissione Bilancio che la relazione sarebbe giunta entro e non oltre il 13 ottobre. In realtà la relazione, a seguito di numerose sollecitazioni del M5S, sarebbe giunta solo il 30 ottobre, ma oltre al danno la beffa poiché secondo la Ragioneria Generale dello Stato la relazione tecnica non risulta conforme a norma di legge.

Siamo a dicembre e per ora nulla si muove. Il Governo non ha risposto alle considerazioni della Ragioneria Generale dello Stato e dopo la falsa partenza in Aula, lo scorso 20 ottobre, Pd, Ncd e FI si sono ben guardati dal provare a sbloccare l’impasse.

Per questo motivo il 5 dicembre scorso abbiamo deciso di provarci richiamando alle proprie prerogative la Presidente della Camera, Laura Boldrini, indirizzandole una lettera formale affinché si impegni a combattere, con noi, le irregolarità e le scorrettezze del Pd e del resto della maggioranza, attivandosi nei confronti del Governo perché corregga la relazione cassata dalla Ragioneria dello Stato, e nei confronti della maggioranza perché l’esame in Aula riparta velocemente.

Non si tratta di un capriccio del M5S ma di una chiara opportunità per riformare la normativa azzoppata sul conflitto di interessi, anche per contrastare la corruzione e il malaffare politico nella PA, nella Giustizia, degli enti locali, nelle partecipate, negli appalti, nell’associazionismo e nel cooperativismo, così come sollecitato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, e in linea con le indicazioni dell’Ocse e del Greco (Gruppo di stati contro la corruzione).

conflitto interessi

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