Milleproroghe: M5S chiama, Pd risponde?

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Abbiamo fatto delle proposte chiare e semplici al Pd per offrire ai cittadini un po’ di respiro e ridurre alcune spese fondamentali delle famiglie. Attendiamo una risposta ma è importante che si sappia cosa stiamo facendo.
La responsabilità è ormai il mantra di tutte le forze politiche, da quelle di maggioranza a quelle di opposizione. In realtà, come dimostrato la scorsa settimana sulla riforma costituzionale i portabandiera della responsabilità, ovvero del rispetto del mandato elettorale e delle decisioni dei cittadini, siamo noi.

Ogni settimana, però, nasconde una insidia e questa è quella del Milleproroghe. Di per sé, infatti, una legge che deve posticipare e derogare norme di leggi già in vigore si presenta subito come qualcosa di fuorviante, non lineare, insomma come uno strumento per rattoppare e fare favori. Se poi questa legge è fatta dal Governo durante le feste natalizie e messa in mano al Parlamento in fretta e furia mentre è bloccato a esaminare la riforma della costituzione, anch’essa fatta dal Governo, le perplessità crescono a dismisura.
Il cerchio si chiude quando, arrivati con l’acqua alla gola, considerando che il 1 marzo il decreto scadrà, si fa sempre più forte l’ipotesi della fiducia sul provvedimento. L’ennesima del Governo Renzi.

Entriamo però nel merito. Vi segnalo 5 casi esemplari presenti nel decreto-legge 192/2014, per gli amici Milleproroghe:
1) proroga e deroga ai partiti e ai movimenti politici per accedere ai benefici previsti: iscrizione al registro, finanziamento attraverso il 2 per mille, etc.;
2) distrazione dei fondi dalla Terra dei fuochi, in Campania, per Expo (con ringraziamento particolare dalla camorra);
3) Iva sul pellet aumentata al 22% a discapito di chi lo usa per il riscaldamento e a favore di altre fonti di calore;
4) compensazione della cartelle Equitalia con crediti verso la Pubblica Amministrazione: esiste persino il decreto attuativo ma ancora niente è stato fatto;
5) aumento dell’aliquota che le banche possono trattenere sulle operazioni bancarie per riqualificazione e ristrutturazione di immobili e abitazioni.

Ecco, di questi 5 casi, tra le svariate decine, il M5S responsabilmente ha proposto al Pd un’apertura: noi evitiamo loro l’apposizione della fiducia e di una possibile “seduta fiume”, evitiamo di allungare i tempi con il solito atto di forza della maggioranza che limita il dibattito e del Governo che umilia il Parlamento, per far sì che almeno qualcuna delle nostre proposte a sostegno dei cittadini possa essere accettata.

Nello specifico abbiamo proposto:
1) soppressione della proroga e delle deroghe all’accesso ai benefici dei partiti. Basta soldi pubblici, basta facilitazioni a chi vuole arricchirsi mettendo le mani nelle tasche dei cittadini.
2) soppressione della distrazione delle risorse dalla Terra di fuochi per Expo. Troviamo le risorse per mettere in sicurezza Expo ma vogliamo che le operazioni anticamorra in Campania proseguano e siano fortemente sostenute dallo Stato, anche come segnale culturale.
3) rinvio almeno al 2016 dell’aumento dell’iva sul pellet per permettere a chi usa questa fonte di calore di non pagare più degli altri.
4) attuazione nel 2015 e nel 2016 della compensazione delle cartelle Equitalia con i crediti che si hanno verso le PA.
5) rinvio dell’aumento delle aliquote per le trattenute bancarie sulle ristrutturazioni edilizie. Incentiviamo la riqualificazione immobiliare piuttosto che la cementificazione e le nuove costruzioni.

Queste le nostre proposte responsabili e concrete.
Attendiamo una risposta altrettanto responsabile e concreta!

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