Neanche 1 euro ai Partiti fuorilegge

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Non un solo euro deve arrivare ai partiti se i loro bilanci non saranno certificati, così come vuole la legge. In caso contrario chi nell’ufficio di Presidenza intende, comunque, elargire i finanziamenti ai partiti, ne risponderà in tutti le sedi giuridiche, compresa quella contabile”. Così, in sintesi, i membri M5S dell’ufficio di presidenza, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino, in una lettera inviata alla presidente Boldrini, e il questore al Senato, Laura Bottici, che inoltrerà comunicazione di egual tenore al presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso.

Il caso è esploso lo scorso 30 giugno, data in cui la commissione preposta al controllo dei bilanci dei partiti ha fatto presente di non essere in grado di ottemperare ai propri obblighi per mancanza di risorse strumentali e di personale. Alla Camera è stato dato mandato al deputato Gianni Melilla di istruire una proposta di soluzione atteso che, il 31 luglio prossimo, i partiti vogliono incassare la tranche di finanziamento pubblico.

“Si rappresenta fin d’ora – si legge nella missiva – che l’eventuale erogazione, anche parziale, dei contributi, in assenza di controlli previsti dalla legge, costituirebbe una deviazione rispetto a quanto disposto dalla legge. Rischia, quindi, di dare luogo a un’indebita elargizione di risorse pubbliche. Qualora ciò accada – avvertono i parlamentari del M5S – i membri dell’ufficio di presidenza favorevoli si dovranno assumere le conseguenti responsabilità non solo in sede civile e penale, ma anche in sede amministrativa, davanti al giudice contabile

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