Non credevo di essere fascista a dire no

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Pare che chi voterà no al referendum di ottobre sia fascista. Non credevo di esserlo ma a quanto pare Maria Elena ha parlato… pare che io sia una di casa pound… Oltre a me sul carro dei “fascisti del nuovo millennio” ci sono alcuni tra i più stimati e noti costituzionalisti italiani, c’è L’Anpi e chiunque sia in disaccordo con la riforma costituzionale.

Renzi & co stanno mettendo la questione delle riforme su un piano di gradimento del governo ma non deve essere assolutamente intesa così.
Il voto va affrontato sul merito della riforma.

Io voterò no perché l’art 1 della costituzione consacra il principio della sovranità popolare. La nomina dei senatori, celata sotto il sistema dell’elezione di secondo livello, non è un’elezione che permette la rappresentanza.

Voterò no perché un senato dalle dubbie competenze non è garanzia di efficienza.

Voterò no all’estensione dell’immunità alla classe politica più corretta del paese, è un privilegio inaccettabile.

Voterò no allo sbilanciamento dei poteri in favore del governo che svilisce ancora di più il già oggi compresso ruolo del  parlamento.

Voterò no per risparmiare denaro, sarebbe stato meglio tagliare gli studenti dei parlamentari.

Voterò no per ridurre il numero dei parlamentari, era sufficiente dimezzarli senza creare una camera delle autonomie che non rappresenta i territori e che vede entrare ed uscire in continuazione consiglierei regionali.

Voterò no al premio di maggioranza garantito dall’italicum che consentirà ad un unico partito al governo di fare e disfare senza che le opposizioni abbiano alcun potere.

Voterò no perché la riforma è stata proposta, anzi imposta, dal Governo mentre tale attività spetterebbe alle camere che sono state elette per rappresentare i cittadini.

Voterò no perché la modifica di 50 articoli non sono una revisione costituzionale ma sono una riscrittura totale della carta costituzionale. Quella per cui migliaia di giovani hanno versato il sangue.

Voterò no perché l’Italia non ha bisogno di legiferare più in fretta ma di legiferare meglio.

Voterò no perché un parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale non è legittimato (quantomeno politicamente) a mettere mano alla costituzione.

Il voto di ottobre non sarà un voto da affrontare con superficialità.
Non sarà un voto pro o contro Renzi.
Non sarà neppure un voto da dare in base a ciò che dice il proprio partito, turandosi il naso se occorre, sarà invece un voto che ogni cittadino deve esprimere esclusivamente in base al merito del testo Boschi.

Io nel merito so dire perchè mi esprimerò contrariamente.
La Boschi, al di là della propaganda pro governo, si degnerà di spiegare ai cittadini perché dovrebbero votare si?

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