Non solo medici, infermieri o camionisti: grazie a chi manda avanti l’Italia

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Molti di noi considerano un sacrificio stare a casa in queste settimane. E ovviamente mi rendo conto che non sia semplice. Tutti desideriamo un caffè al bar, una pizza con gli amici o stare vicini alle persone che amiamo.

Ma immaginate cosa sta passando chi continua a lavorare senza poter beneficiare dello smart working. Pensate a tutti quegli italiani in prima linea, in trincea contro un nemico invisibile, coloro che mandano avanti il Paese e consentono a noi di passare queste giornate senza troppi disagi.

Tutti ricordano giustamente il valore e il coraggio dei medici, degli infermieri e del nostro personale sanitario. Spesso si parla di chi lavora nelle farmacie, nei supermercati, di chi guida i camion che trasportano le merci o delle forze dell’ordine che continuano a presidiare le strade per la nostra sicurezza.

Per una volta, però, vorrei soffermare la mia attenzione su altre categorie di lavoratori, persone altrettanto coraggiose di cui più spesso ci si dimentica. Avete visto i tramvieri o gli autisti dei bus che ci portano al lavoro al mattino e a casa la sera? Avete mai pensato alle colf e badanti che continuano ad assistere i nostri anziani, i nostri genitori o i nostri nonni, ossia le persone più indifese che in queste settimane sono spesso private anche della nostra vicinanza? E i lavoratori delle imprese di pulizie che disinfettano i nostri uffici ogni mattina?

E che dire dei tassisti che continuano, con grande spirito di servizio, a popolare le strade vuote delle nostre città? Oppure i corrieri che ci portano fin sul pianerottolo i prodotti che abbiamo comprato sul web, stando comodi sul divano. E gli edicolanti? Sono un baluardo di socialità antico e romantico nei nostri quartieri, ogni chiosco è come un’oasi di cultura e informazione nel deserto di queste settimane. Ma non possiamo dimenticare i rider che soprattutto la sera pedalano e rischiano per soddisfare le nostre crescenti voglie di pizza o sushi.

Vorrei citare tutti i lavoratori che consentono all’Italia di stare in piedi, che con il loro impegno quotidiano ci danno fiducia e ottimismo nel futuro. Non posso farlo qui, ma a loro va il mio abbraccio e il mio grazie più sentito.

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