Padri costituenti della vergogna

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Voi chiamateli padri costituenti senza vergognarvi. Io mi vergogno. Al Senato è stato da poco approvato l’art 2 della riforma costituzionale Boschi.

Superato quindi lo scoglio dell’elettività dei nuovi Senatori, grazie all’accordicchio con la minoranza Pd (che però ne esce poco soddisfatta): “in conformità alle scelte espresse dagli elettori per candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi”.

Parrebbe quindi che i cittadini potranno scegliere e i Consigli Regionali ratificare … ma non è una formulazione molto chiara quindi vedremo come verrà interpretata. Resta ferma comunque l’approvazione con 160 voti a favore.

Un aiutino a superare il difficoltoso percorso imposto dall’art 138 Cost lo ha dato anche il Presidente del Senato Grasso, che ha accettato il principio della “doppia lettura conforme” tra Camera e Senato. Un maestro! Ecco a voi come, tra cambi di casacca ed interpretazioni a piacere delle norme costituzionali e regolamentari, si vuotare un percorso aggravato (come quello previsto dai padri costituenti) in favore di un percorso assai più snello e meno pieno di ostacoli. Un elogio alla furberia!

Cosa rimarrà del lungo e ponderato lavoro del ’48? Poco o nulla.
Sicuramente però rimarrà scolpita nella mia mente l’immagine di questi moderni padri costituenti che, chiudendo l’epoca del bicameralismo perfetto e spalancando il portone ad una riforma sconclusionata (caratterizzata da uno sbilanciamento dei poteri spaventoso), hanno avuto il tempo di urla, insulti e pure di fare gesti sessisti nei confronti delle mie colleghe senatrici.

Riassumendo, della prima lettura porterò con me l’immagine indelebile l’abbraccio tra Romani (caporguppo FI) e la dolce Ministra Boschi. Di questa seconda lettura invece ricorderò l’immagine di un rapporto orale minato dal senatore Lucio Barani nei confronti della mia collega m5s Barbara Lezzi.

Un’assemblea costituente all’altezza del livello della riforma…rasoterra!

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