PD e NCD a fianco degli evasori: impantanata al Senato la riforma sulla prescrizione

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In Commissione Giustizia al Senato, PD e NCD non riescono a trovare un accordo sulla riforma della prescrizione cd “lunga”. Quella che consentirebbe allo Stato di recuperare miliardi e miliardi di euro dall’evasione e dalle frodi fiscali. Immaginate che il mancato incasso per lo Stato italiano dell’IVA è ammontato solo nel 2013 a 47,5 miliardi di euro. Gran parte di tale ammanco è dovuto proprio all’attuale normativa italiana sulla prescrizione (la legge ex Cirielli – Governo Berlusconi) che proprio in questi giorni è stata bocciata dalla Corte di giustizia Europea.

La Corte, infatti, chiamata a pronunciarsi a seguito di una istanza presentata dal Tribunale di Cuneo in merito ad un processo penale per frodi fiscale, ha avuto modo di affermare che, nel nostro Paese, i termini della prescrizione (ovvero di estinzione dei reati) sono troppo brevi e questo consente che la maggior parte dei processi (130.000 all’anno), sempre più lunghi, cadono nel nulla con colpevoli che non possono essere più puniti. Un doppio danno per lo Stato che, in ogni caso, si accolla l’intero costo dei processi senza poter recuperare neanche uno spicciolo del malloppo evaso.

Ai Giudici italiani, dunque, non resta che disapplicare la normativa nazionale, come ha indicato la Corte di Giustizia europea, per poter attuare il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea che prevede sanzioni “effettive e dissuasive” ed in attesa che la riforma sulla prescrizione vada in porto.

Uno scenario in cui le gravissime colpe del Governo e della propria Maggioranza sono oggettive, evidenti, vergognose e dannose. Anzichè procedere a riformare la prescrizione ed accettare le proposte del M5S, tese all’aumento del termine della prescrizione e alla sospensione del termine con decorrenza dalla sentenza di condanna di primo grado, pensano solo alla stabilità delle proprie poltrone, a maturare future pensioni e intascarsi finanziamenti pubblici per il loro partiti.

Nel frattempo, evasori e frodatori continuano a beneficiare di un’impunità di fatto dovuta allo scadere del termine e ai dissidi interni tra PD e NCD, mentre vivono felici e contenti con i soldi rubati allo Stato e ai cittadini onesti.

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