Riforme costituzionali: trovato il penoso compromesso!

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Ed ecco che alla fine della fiera, come era prevedibile, Grasso cede e taglia i tempi della discussione generale sul dl costituzionale Boschi.

Ovviamente il Presidente del Senato si difende sostenendo di non avere ceduto ad alcuna pressione ma sta di fatto che ieri Renzi, durante la direzione Pd, lo ha avvertito delicatamente (“se dovesse farlo sarebbe una scelta inedita”) e che oggi, all’approdo in aula del disegno di legge, ecco la prima scelta di Grasso: il contingentamento dei tempi di discussione!

Massimo 33 ore per “discutere” (perlatro con la consapevolezza che nulla verrà modificato da parte del Governo) e poi si vota.

Ora resta da sciogliere il nodo sull’ammissibilità degli emendamenti all’art 2 relativo all’elettività del Senato.
Difficile oggi credere che Grasso terrà la schiena dritta e deciderà di lasciar decidere al Parlamento le modifiche costituzionali.
Non so perché ma ho la sensazione che Grasso alla fine deciderà come da direttive di Renzi e infliggerà l’ennesimo colpo alla nostra democrazia parlamentare.

Noi lotteremo comunque con le unghie e coi denti contro questa riforma che lede la democrazia del nostro paese, con o senza contingentamento. Quel che è certo però che resta l’amaro in bocca nel vedere tanta ginoflessione di fronte a un Presidente non votato da nessuno (senza alcun mandato per stravolgere la carta costituzionale) che fa politica a suon di ricatti e tweet.

Poi arriva l’accordo…

Dopo mesi di discussione, di tira e molla, di ricatti, di botta e risposta tramite giornali e agenzie, di sostituzioni apparentemente forzate di commissari e di forzature costanti eccoci alla svolta finale: l’accordo.

Tre gli emendamenti del compromesso che sostanzialmente prevedono l’elettività del Senato ma non modificano la sostanza di questa riforma zoppa e sbagliata.

Alla parte relativa alla durata del mandato dei senatori (che coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti) verrà aggiunto questo periodo: «In conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge».

Ma cosa è cambiato nella corsia preferenziale per il Governo?
Cosa sulle competenze stato – regioni?

I poteri del Senato sono ancora assai distanti dall’idea del tanto annunciato “senato delle autonomie”.
Resta un Senato parcheggio di consiglieri regionali e sindaci che avranno garantita l’immunità!!

Resta anche permo il pericoloso sbilanciamento dei poteri in favore di un governo sempre più arrogante e ingombrante.

Non è cambiato nulla di così rilevante. Si è solo palesata l’ipocrisia di una lotta a parole in difesa della democrazia parlamentare, sulla quale la minoranza (e la finta opposizione) hanno calate le braghe in favore di un compromesso al ribasso!

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