Tenda bis: l’opera è morta e sepolta. Necessari tempi biblici e altri soldi. Unica alternativa: adattare l’interscambio ferroviario.

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Tenda, poteva andar peggio… poteva piovere. E infatti mancava solo l’allagamento facilitato dai bypass della nuova canna per dare un ulteriore colpo di grazia alla viabilità del tunnel! Qualsiasi cosa succeda ora ai lavori per il raddoppio della galleria una cosa é certa: ci vorrà troppo tempo e, probabilmente, altri soldi pubblici.

 

Nessuno prenda in giro i cittadini con l’illusione di riavviare il cantiere a breve, anche solo per finire il nuovo tunnel. Soluzione impossibile: la legge prevede la realizzazione totale dell’appalto. La rescissione del contratto tra ANAS e l’impresa appaltante apre un lungo periodo di contrattazioni, durante il quale non si potrà muovere un granello di sabbia. In primis perché a quanto pare l’impresa uscente ha opposto ricorso al provvedimento. Anche si superasse indenni il ricorso, arrivando a chiedere di subentrare alle imprese arrivate seconda e terza nel 2012, le condizioni sarebbero di dover accettare il progetto così com’é e con gli importi economici già stabiliti (ricordiamo che la gara risale ormai al 2009, già aggiudicata con grande ritardo nel 2012) ma decurtati della quota relativa alla parte già realizzata (il già citato 23%, circa 30 milioni). Un tale subentro sarebbe assai improbabile.

 

Il passo successivo sarebbe quindi la riproposizione di una gara d’appalto aggiornata, anche solo nei costi (per noi anche sull’opera stessa). Trattandosi però di un progetto internazionale, concordato all’interno della Conferenza Intergovernativa della Alpi del Sud con la Francia, che ne cofinanzia il 42%, qualsiasi eventuale variazione dovrebbe essere ri-discussa in tale sede. E tutto porta a pensare che non esistano condizioni favorevoli della controparte francese a farsi carico di un pasticcio tutto italiano.

 

Per noi c’é un solo piano B realistico: l’interscambio con la ferrovia. Lo chiediamo da ormai due anni: ripristinare l’infrastruttura per le navette ferroviarie per auto e furgoni nelle stazioni di Limone e Vievola e pretendere che Trenitalia operi il servizio. Infine, occorre affrontare finalmente con la necessaria convinzione ed energia la questione del nuovo trattato Italia – Francia per il vero e ormai assolutamente necessario rilancio della linea ferroviaria Torino – Ventimiglia – Nizza. Unico vero strumento che permetterà i necessari investimenti sia per il traffico passeggeri che per l’intermodalità gomma-ferro per le merci.

 

Il tunnel ormai ce lo siamo “fumato”, evidentemente due canne erano troppe… ora cerchiamo di salvare e rilanciare almeno la ferrovia.

 

Mauro Campo, Consigliere regionale M5S Piemonte

Fabiana Dadone, Deputato M5S

Federico Valetti, Consigliere regionale M5S Piemonte

Vicepresidente Commissione regionale Trasporti

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