Una campagna contro un confronto parlamentare sulla depenalizzazione della cannabis

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È in atto più di una campagna contro il Movimento 5 stelle, con la chiara volontà di manipolare fatti e realtà. Ultima, ma non per importanza, la campagna contro un confronto parlamentare sulla depenalizzazione della cannabis. Oggi non vorrei darvi soltanto il mio punto di vista, ma elencare una serie di fatti:

1) come Ministra, non ho deleghe alla depenalizzazione delle droghe leggere;
2) il Governo non ha espresso alcun parere sul testo della proposta di legge sulla cannabis, rimettendosi alla volontà parlamentare;
3) la Relazione annuale sule droghe, puntualmente trasmessa al Parlamento, non esprime la mia opinione, ma riporta, alla pagina 516, le indicazioni degli esperti emerse nei tavoli tecnici e, successivamente, in sede di Conferenza nazionale sulle dipendenze https://www.politicheantidroga.gov.it/media/3402/relazione-al-parlamento-2022.pdf;
4) il centrodestra, l’ultimo a detenere la delega sulle politiche antidroga, ha avuto tutto il tempo di convocare la Conferenza sulle droghe – che a norma di legge andrebbe convocata ogni tre anni per comunicare al Parlamento eventuali correzioni alla legislazione antidroga -. È un fatto che dall’ultima Conferenza del 2009 a quella da me convocata siano trascorsi ben 12 anni…;
5) ricordo che mi sono sottoposta all’esame antidroga del capello e ancora attendo gli esiti di quelli dei più accaniti proibizionisti. Per evitare un po’ di ipocrisia sul tema più che altro

Non so come andrà a finire l’esame della proposta di legge, ma sono soddisfatta del lungo, ampio e approfondito lavoro istruttorio compiuto insieme a tutti gli esperti per offrire al Parlamento le indicazioni emerse ed elaborare, in sede di Governo, il nuovo Piano di azione nazionale sulle dipendenze. Sono stata spesso criticata per le mie idee ma mai per le mie leggi, la concretezza è per me un valore.

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