Verso il nuovo contratto: risultati e obiettivi per il pubblico impiego

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Abbiamo avviato oggi il tavolo con i sindacati sul memorandum d’intesa per il pubblico impiego. Ho tenuto e continuerò a tenere un atteggiamento costruttivo in vista di un più agevole avvio della fase di contrattazione, ricordando lo sforzo finanziario, non scontato, già messo in campo dal Governo e i notevoli risultati ottenuti in questi cinque mesi a beneficio dei dipendenti pubblici.

Vorrei solo rammentare, ad esempio, l’ampliamento delle finestre temporali per le stabilizzazioni e per la maturazione dei requisiti a favore dei precari, la nuova disciplina delle graduatorie e lo scorrimento totale per dare prospettive agli idonei, il superamento del tetto di spesa 2010 sulla formazione, l’aumento delle progressioni verticali (fino al 2022 e fino al 30%) e soprattutto la cancellazione del limite del 100% sul turn over negli enti locali. Senza dimenticare le assunzioni straordinarie, lo snellimento delle procedure concorsuali cui stiamo lavorando e la definizione di bandi tipo che tengano in considerazione nuove abilità e profili innovativi.

Stiamo cambiando anche i metodi di misurazione e valutazione delle performance, con l’obiettivo di valorizzare il personale che merita, ma, voglio precisarlo, non interverremo con una norma primaria su questo aspetto. Mentre stiamo già agendo per riformare gli Organismi interni di valutazione e proprio in queste ore stiamo introducendo una norma, nel decreto di spacchettamento dei ministeri dell’Istruzione e dell’Università e ricerca, che valorizza maggiormente il titolo di dottore di ricerca nell’ambito dei concorsi pubblici.

Oggi abbiamo accolto le ulteriori richieste e gli importanti spunti delle sigle sindacali. Prosegue quindi il lavoro per il rilancio della macchina dello Stato a beneficio di tutto il sistema Paese.

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