CONFLITTO INTERESSI. SOLITO IMBROGLIO E I PARLAMENTARI RESTANO INTOCCABILI

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Ci volevano i 5 Stelle per far tornare il Parlamento a occuparsi del conflitto di interessi e ci voleva il duo Renzi-Berlusconi per affossarlo anche questa volta.

Dopo settimane di rinvii e di false partenze in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, ieri sera è stato presentato dal presidente Sisto un testo base adottato, con nostro voto contrario, in meno di due ore. Come c’era da aspettarsi, il testo base non raccoglie in alcun modo le nostre proposte sul conflitto di interessi dei parlamentari, e i conseguenti casi di incompatibilità e ineleggibilità.

Oltre al danno però c’è anche la beffa: la sanzione per chi rilascia dichiarazioni mendaci o incomplete ai fini della valutazione dei propri conflitti di interessi?

Una multa che non sia inferiore alla metà e non sia superiore al doppio del reddito presente nell’ultima denuncia dei redditi. Per capirci se il ministro Boschi nascondesse eventuali conflitti di interesse sarebbe passibile di una multa tra i 40 mila e i 180 mila euro. Le ingiuste cartelle di Equitalia con cui si tartasso i professionisti, gli artigiani e i piccoli imprenditori italiani sono ben più pesanti.

La storia è sempre la stessa: la politica non si vuole dare regole vere e non si sanziona. Come dimostrato in Giunta per le Elezioni dove numerosi deputati che sono manager, azionisti e appaltatori pubblici a tempo pieno sono stati giudicati pienamente eleggibili dai loro pari.

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