M5S su gestione idrica cuneese

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M5S – Gestione idrica cuneese: non dimenticare il referendum 2011 per l’acqua pubblica. Sindaci abbiano coraggio e ci mettano la faccia!

Nel 2011, oltre 25 milioni di italiani hanno detto a gran voce che l’acqua è un bene essenziale che non può e non deve essere sottoposto a controllo e gestione privata. Fu una grande vittoria per la democrazia partecipata e diretta poiché da ben 16 anni non si raggiungeva il quorum.

Proprio in merito alla gestione del servizio idrico della granda fino al 2017, si dovrà decidere in un’assemblea dei sindaci il prossimo 2 luglio.

250 i primi cittadini saranno chiamati a scegliere tra le possibili forme di gestione del servizio, privata mista o pubblica, ma, da quel che si apprende dai giornali, con ogni probabilità verteranno sulla proroga dell’attuale gestione, in attesa di prendere una decisione.

Preoccupati da questo scenario ci preme ricordare che la decisione è già stata presa dai cittadini con uno strumento di democrazia diretta e con una maggioranza schiacciante: l’acqua deve essere pubblica! Senza se e senza ma.

Sappiamo che sono passati “ormai” 4 anni e che il Governo Renzi ha dimostrato in ogni modo di voler cancellare dalla memoria storica del Paese quell’eccezionale risultato e rimettere in mano ai privati e alle società pseudo pubbliche la gestione dell’acqua.

Tre i provvedimenti del rottamatore che negano l’acqua pubblica e affondano le mani delle multi utility nelle tasche delle persone: lo Sblocca Italia, la legge di Stabilità e infine il ddl Madia (in corso di esame alla Camera).

Il combinato disposto di questi tre provvedimenti incentiva il ricorso alla gestione privata, in particolar modo a quella dei grandi gruppi di servizi, in tre passi semplici quanto letali: i comuni, già vessati dai tagli lineari del Governo, possono fare cassa fuori dal Patto di stabilità cedendo le loro eventuali quote ai privati, possono ricorre all’affidamento diretto solo a società per azioni a totale capitale pubblico o ad aziende speciali che però debbono aver già fornito il servizio ad un quarto della popolazione di riferimento, nel caso di affidamento a gestione pubblica gli enti sono obbligati all’accantonamento pro quota della loro partecipazione alla nuova società pubblica.

Nonostante conosciamo bene la morsa del patto di stabilità cui i comuni italiani sono sottoposti, conosciamo i tagli lineari applicati dalla legge di Stabilità, e la scarsità di risorse messe a disposizione, invitiamo tutti i sindaci a non cedere a tale ricatto, a rispettare il mandato in merito datogli dagli elettori col referendum che in provincia ha visto quasi il 60% di votanti e a non svendere alle grandi multi utility il futuro della nostra acqua.

L’acqua è di tutti!

Fabiana Dadone deputata M5S

Mauro Campo consigliere regionale M5S

Manuele Isoardi consigliere M5S Cuneo

Ivano Martinetti consigliere M5S Alba

Federico Costamagna consigliere M5S Mondovì

Ilaria Riccardi consigliere M5S Fossano

Claudio Allasia consigliere M5S Bra

Antonello Portera e Silvia Garaventa consiglieri M5S Savigliano

Gianpiero Bianchi consigliere M5S Busca

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