ANSA-INTERVISTA / DADONE (M5S), Dal Governo molti annunci ma poca efficacia. Attenzione al Tav

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Dal Governo molti annunci ma poca efficacia. Attenzione alla Tav

(di Valentina Roncati) (ANSA) – RA, 7 MAR –

La Commissione Antimafia si limita troppo spesso «a fare passerelle» e il Governo non solo «non combatte in modo efficace la criminalità» ma è anche colpevole «di aver svilito il ruolo del Parlamento», la cui natura «è stata snaturata e ingolfata da decreti d’urgenza dell’Esecutivo, ma a cui molto spesso mancano i necessari requisiti di urgenza». È un bilancio non positivo quello che fa Fabiana Dadone, giovane esponente del Movimento Cinque Stelle, componente della Commissione parlamentare antimafia in cui coordina il XII gruppo di lavoro dedicato alle mafie, ai migranti e alla tratta degli esseri umani. A questo «attualissimo ma poco conosciuto tema» dedicherà la propria attenzione nei prossimi mesi, con audizioni ed una relazione che non solo raccolta il numero reale delle vittime, ma aiuti al recepimento dello spirito della Direttiva Europea antitratta, «accolta solo formalmente dall’Italia lo scorso anno».

«Il presidente del Consiglio – dice Fabiana Dadone, 31 anni, piemontese di Cuneo, parlando con l’ANSA – fa costantemente annunci ma poi i provvedimenti sui temi importanti per questo Paese slittano continuamente. Si parla di modifica alla prescrizione e del falso in bilancio o dei provvedimenti contro la corruzione, ma come si è visto anche in questi giorni si continua a perdere tempo. Per non parlare di quanto avvenuto con il 416 ter, il reato di voto di scambio politico mafioso: al Senato siamo riusciti a modificarlo creando una disciplina concreta ed attuabile, alla Camera è stato approvato con i soli voti del Pd, rendendo il testo una disciplina non applicabile. E questa è una sconfitta per lo Stato come lo è il funzionamento zoppo dell’Agenzia per i beni confiscati». In Commissione Antimafia, secondo l’esponente Cinque Stelle, «si fanno molte passerelle e sono stati creati troppi comitati, ma poi poco di concreto è stato fatto, da tutta la politica, per aiutare, per esempio, i magistrati antimafia di Palermo che sono in prima linea. I Cinque Stelle, ricorda Dadone, avevano candidato il pm Di Matteo a presidente della Repubblica: »sarebbe stato un buon modo anche per difenderlo dalla situazione di pericolo in cui si trova«.

E da piemontese e parlamentare in commissione Antimafia, Dadone è attenta anche a tutto ciò che ruota attorno alla Tav.»Che senso ha – si chiede – un foro in una montagna per portare velocemente merci in Francia quando c’è già un’altra linea che le trasporta con solo mezz’ora in più? Il progetto inizialmente doveva collegare molte città di Paesi europei ma ora riguarda solo Italia e Francia e già sembra che la Francia non sia più convinta. Anche l’Europa ha iniziato a mostrare perplessità sul finanziamento di un’opera di questo genere. Spero che il Governo italiano prenda una posizione contraria alla realizzazione della Tav, anche se il Pd è sempre stato favorevole ad un progetto di cui non riesco a vedere un’utilità«. »La Tav – afferma Dadone – è una fornace che brucia denaro pubblico ed è a rischio infiltrazioni: è tutto ciò che è il contrario che una buona politica dovrebbe fare«. Il rischio infiltrazioni, per l’esponente M5S, è dovuto al fatto che gli accordi con la Francia per la realizzazione del tunnel di Chiomonte prevedono che nella sezione transfrontaliera fino a Bussoleno verrà applicata solo la normativa francese, e dunque che la normativa antimafia italiana non verrà minimamente attuata. Anche l’ex procuratore Gian Carlo Caselli, ascoltato in Antimafia, aveva espresso delle perplessità su questo punto». «Bisogna evitare il rischio infiltrazioni nei grandi cantieri: abbiamo visto cosa è avvenuto per il Mose e l’Expo, temiamo si possa fare l’asse con la Tav di Chiomonte. Per questo presento continuamente interpellanze su questo punto; si è arrivati ad una sorta di accordo informale in cui la Francia si impegna a far rispettare la normativa antimafia. Tuttavia finchè l’accordo non verrà formalizzato io monitoro la situazione: ci sono già state delle infiltrazioni mafiose in quel cantiere e arresti solo la scorsa estate», conclude Dadone. (ANSA). VR

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