BILANCIO DELLA CAMERA: QUALCHE VITTORIA MA LA CASTA RESISTE

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Giovedì scorso in Aula si è svolto l’esame del conto consuntivo 2013 e il progetto di bilancio 2014 della Camera dei Deputati, così come deliberati dall’ Ufficio di Presidenza. Il Movimento 5 Stelle ha presentato poco meno di un terzo dei quasi 200 ordini del giorno.

Atti di indirizzo politico con i quali si impegna la Camera, intesa come soggetto amministrativo-istituzionale, a considerare le proposte dei deputati e a svolgere una serie di attività e operazioni con diversi obiettivi.

Della nostra sessantina di ordini del giorno presentati, sedici sono stati accolti così come proposti, poco più di venti sono stati accolti previa la riformulazione (ossia modifica) del testo e, purtroppo, altrettanti sono stati respinti dall’Aula a seguito del parere contrario dei Questori della Camera.

Nel complesso possiamo dire che gli ambiti di interesse degli ordini del giorno erano tre:

  • riduzione dei costi della politica ovvero delle indennità e dei rimborsi ai parlamentari;
  • promuovere la eco-sostenibilità e il risparmio energetico nel funzionamento della struttura di Montecitorio;
  • massima trasparenza dei lavori e delle decisioni.

Abbiamo registrato sicuramente una vittoria laddove le proposte accolte hanno impegnato formalmente Montecitorio a potenziare la raccolta differenziata, in particolare quella cartacea che rappresenta sicuramente un prodotto altamente utilizzato nelle attività del palazzo. Ma possiamo essere soddisfatti anche per le altre proposte che ad esempio puntano a promuovere la formazione del personale Camera in materia di rispetto dell’ambiente e buone pratiche di eco-sostenibilità, o come ad esempio laddove si propone l’ implementazione di strumenti che riducano la spesa energetica, come fotocellule per l ‘illuminazione o sistemi di efficientamento nel processo di pulizia delle stoviglie presso mensa e ristorante.

Purtroppo, come si può immaginare, la stessa maggioranza che in un ramo del Parlamento impone la “tagliola” per imporre la propria concezione di democrazia e di presunte riforme volte ai tagli delle spese superflue (trasformazione del Senato), non avrebbe potuto approvare i nostri ordini del giorno a favore di trasparenza e taglio agli sprechi della Casta.

Abbiamo proposto l’implementazione di adeguate strumentazioni per garantire lo streaming e la diretta tv anche dei lavori di commissioni e giunte, che oggi a parte le audizioni, restano di fatto riunioni degne di club da fine ‘800, ma ce l’hanno bocciato.

Abbiamo proposto che i contenuti delle riunioni dell’Ufficio di presidenza, quelle più succose in termini di incarichi, consulenze, spese, appalti e lavori, etc, venissero resi pubblici attraverso resoconti stenografici, come ad esempio accade per i lavori d’Aula, e non solo resoconti sommari, ma ce l’hanno bocciato.
Abbiamo proposito la riduzione dello stipendio dei deputati a 5.000 euro, praticamente la metà di oggi, e contestualmente che non fossero riconosciute ulteriori voci ai deputati se non i rimborsi di spese per l’attività parlamentare idoneamente rendicontate e comprovate con titolo di spesa, quindi non più rimborsi forfettari a priori (così come facciamo noi M5S da oltre un anno), ma ce l’hanno bocciato.

Abbiamo richiesto che fosse azzerata la voce di bilancio includente 900 mila euro di rimborsi viaggi per gli ex deputati ma ce l’hanno bocciato.

Bocciati, questi oltre ad altri, senza alcuna giustificazione razionale e utile!

Hanno farfugliato che siamo populisti e demagoghi, hanno tentato di sviare il discorso e alla fine hanno votato contro, da bravi garanti del proprio status quo.
Questi sono esempi di ciò che è stato accolto e di ciò che è stato respinto dalla maggioranza, dalla casta che continua a preservare se stessa però poi va nelle piazze a raccontare della palude, della svolta, delle riforme. La nostra non è stata una vittoria di Pirlo, come qualcuno può pensare, ma si è trattato in realtà di un passo in più, un tassello ulteriore attraverso il quale ci avviciniamo ancora di più alla meta, a quella rivoluzione per cui siamo stati eletti.

La Casta è dura, gliene va dato atto, ma non è impossibile da sconfiggere. Basta solo forza di volontà e tempo, ci arriveremo, non ci scoraggiamo.

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