Lavorare da casa migliora la vita

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Secondo un sondaggio di Nomisma, il 56% di chi oggi sta lavorando da casa vorrebbe proseguire, anche se magari in forme diverse.

Il dato di questa indagine non va sottovalutato. Anzi, conferma ciò che ho sempre sostenuto: lo smart working, che è cosa diversa dal semplice telelavoro, può dare grandi vantaggi in termini di benessere organizzativo, produttività e può andare a beneficio della nostra vita sociale e della sostenibilità ambientale.

Adesso, per il pubblico impiego, si tratta di fare in modo che il brusco cambiamento di queste settimane lasci linee guida definite per la prossima innovazione. La sfida è chiara: dobbiamo collegare sempre meglio il lavoro agile e i suoi risultati alla misurazione e valutazione delle performance delle amministrazioni.

Infatti, lavorare smart non deve giovare solo al dipendente o al suo datore. Ma deve aiutare soprattutto i cittadini, chi fruisce la Pa, con servizi più agili ed efficienti. Lo abbiamo detto e ripetuto: la persona al centro.

La crisi ci ha mostrato che la grande alleata nel lavoro, la tecnologia, è già al nostro fianco, aiutiamola a crescere.

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