Servizio Civile – 8mila nuovi posti per i volontari

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Occasioni in Italia e all’estero. Il termine per la presentazione delle nuove domande è posticipato al 10 febbraio 2022 alle ore 14

In arrivo un decreto e un bando supplementare sul Servizio civile universale che amplia il numero di operatori volontari. Una prima risposta della ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone giunta dopo una consultazione online promossa dal Dipartimento per le politiche giovanili. Un appello al quale hanno risposto 15mila ragazzi avanzando «proposte concrete per rafforzare e arricchire l’istituto nel segno del miglioramento delle chance di emancipazione e accesso al mercato del lavoro», spiega al Sole24ore.com la ministra Dadone. Un tema fondamentale, tanto che il governo ha inserito nel Pnrr, nella Missione 5, un progetto ad hoc.

Individuati 43 milioni per oltre 8mila nuovi posti per i volontari

«Al bando precedente che includeva circa 56.200 ragazzi – sottolinea la ministra Dadone – erano arrivate ulteriori domande rispetto ai posti che si era riusciti a coprire con le risorse. Grazie a una ricognizione all’interno del Dipartimento politiche giovanili sia sul lato delle risorse politiche giovanili, sia dal lato Servizio civile universale ci ha consentito di individuare economie di gestione non spese e ancora utilizzabili. In tutto 43 milioni che con il decreto di oggi destiniamo a riaprire il bando per oltre 8mila posti, arrivando a un totale di quasi 64mila ragazzi».

Posti in Italia e all’estero

Il decreto interessa 8.307 operatori volontari distribuiti in 442 progetti che riguardano 92 programmi di intervento da realizzare in Italia e 174 operatori volontari divisi in 29 progetti relativi a dieci programmi di intervento all’estero.

Termine di presentazione delle domande posticipato al 10 febbraio

Il termine per la presentazione delle nuove domande è posticipato al 10 febbraio 2022 alle ore 14. Possono presentare domanda anche i giovani impegnati in progetti di servizio civile definitivamente interrotti dall’ente nel corso del 2021 causa emergenza Covid.

In arrivo un bando nell’ambito dei fondi del Pnnr

Nel Pnrr c’è un progetto ad hoc, nella quinta missione, che riguarda queste tematiche. «Sono stati stanziato circa 600 milioni e in settimana usciremo con un bando del Pnnr che ha all’interno anche il Srrvizio universale civile digitale, che forse è quello che ha il maggior appeal per i ragazzi. Cerchiamo di riuscire a rispettare non solo l’annualità dei bandi per il Servizio universale civile, ma anche per riuscire a dargli una nuova veste in termini di progettualità all’interno del Pnrr. Abbiamo coperto con la cifra con le progettualità indirizzandole verso il servizio civile digitale e ambientale, per andare incontro a quelli che sono i due grandi drive – digital e transizione ecologica – e parlando anche di certificazione delle competenze, che rappresentano un tema grande sul fronte dell’occupabilità che può dare il servizio civile». I ragazzi che hanno fatto il servizio civile, spiega la ministra Dadone, hanno un tasso di occupabilità del 50%, «quindi è un’esperienza importante sul fronte del sociale, ma anche sul fronte di prime occasioni in termini di approccio al mondo del lavoro».

I giovani chiedono una certificazione spendibile nei curricula

I 15mila ragazzi che hanno risposto ai questionari del Dipartimento hanno chiest quasi tutti la certificazione del percorso svolto che gli permette di inserire nei curricula qualcosa che sia aggiuntiva rispetto all’attestato di partecipazione all’esoerienza del servizio civile. «Chiedono – spiega la ministra – una certificazione delle competenze acquisite in termini di soft skill e di digital skill. E dall’altro chiedono di provare a velocizzare le procedure che oggi durano ancora 18 mesi». I ragazzi, poi, «hanno anche dimostrato un grande interesse verso le nuove progettualità: digitali, ambientali e sportive. C’è una grande attenzione verso l’ambiente, questo senza nulla togliere alle progettualità di assistenza che fino a oggi il terzo settore ha svolto in maniera eccellente. Ma possiamo affiancare ulteriori possibilità per dare un panorama più ampio di progettualità che corrisponda alle prospettive dei ragazzi sul fronte delle possibilità occupazionali e di ciò che li attira. Che sono alla fine il digitale e l’ambiente».

Lo sforzo di semplificazione e accelerazione ell’iter

Si sta anche facendo uno sforzo in termini di semplificazione e di accelerazione dell’iter, anche legato all’accesso alle tranche di fondi del Pnrr. «Lo sforzo lo stanno facendo tutte le amministrazioni centrali, i ministeri, ma è chiaro che deve essere fatta anche dagli enti per riuscire ad andare incontro all’esigenza di tempi più rapidi. I 18 mesi che intercorrono da quando si ha l’auspicio di intraprendere un’attività e fino a quando effettivamente si riuscirà a fare sono estremamente lunghi. Troppi. E registriamo un 20% di mancati avvii e un 16% di interruzioni, percentuali alte che significano che la tempistica spinge ad avviare altri progetti di vita. Una domanda che avremmo potuto cogliere prima velocizzando i tempi. Serve quindi un sforzo da parte di tutti, ma la prorità deve essere dare una risposta ai ragazzi che chiedono di seguire questo percorso».

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