Dalla parte dei servizi e delle persone

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Dai territori terremotati si rileva l’esigenza di affrontare il tema del personale precario impiegato in questi anni di emergenze dalle amministrazioni pubbliche.

E’ un tema delicato che stiamo cercando di affrontare già con un tavolo di confronto in avvio al ministero della funzione pubblica e ritengo che al tema di più ampio respiro dei precari nella PA, che in buona parte ricomprende anche quello dei territori colpiti dal sisma, serve dare una risposta organica anche e soprattutto in considerazione della infrazione europea cui siamo stati sottoposti.

Sono diverse centinaia di migliaia i precari che lavorano da anni negli uffici pubblici e che, avendo maturato competenze ed esperienze assolutamente preziose per la macchina dello Stato, credo vadano tutelati anche per dare un segnale concreto sul piano sociale che è un ambito di centrale interesse per l’azione di questo governo.

Nel Milleproroghe abbiamo già allungato la finestra temporale nella quale le amministrazioni possono stabilizzare i precari. A questo punto intendo intervenire nel corso dell’esame per allungare i termini per la maturazione dei requisiti al fine di includere una platea più ampia di personale a termine nella Pa, modificando così il decreto legislativo 75 del 2017.

Sulle graduatorie degli idonei non cambia nulla perché sono sempre attingibili mentre stiamo anche migliorando e sveltendo le procedure concorsuali, a fronte di una prospettiva di reclutamenti massicci che non si coprono certamente con il solo bacino dei precari. Diamo così la possibilità in questa delicata fase transitoria sia di fare nuovi concorsi per il reclutamento che di attingere da bacini pregressi.

La fase transitoria delicatissima in cui ci troviamo ci pone ad intervenire con testa e cuore perché parliamo di servizi ma parliamo anche di famiglie.

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