Di Maio: Dieci punti per una svolta – Pubblica amministrazione

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Tratto da “L’offerta di Di Maio. Dieci punti per una svolta” su Il Foglio.

Pubblica amministrazione e transizione digitale

La Pubblica amministrazione italiana, sia centrale che territoriale, soffre ormai da tempo di un declino tecnico significativo, aggravato dalla pressoché totale assenza di capacità di elaborare politiche di riforma.

Il lavoro portato avanti finora dalla ministra Dadone è a mio avviso encomiabile e a tal ragione è opportuno che la politica, nel suo complesso, torni a identificare la riforma della Pa come una priorità. Ciò non significa lanciarsi in vaghe idee di sburocratizzazione, ma ripensare un sistema che sia in grado di gestire le crisi presenti e future. In generale, è necessario tornare a investire sulla macchina pubblica, perché la mancanza di investimenti si è trasformata in mancata efficienza e si è riverberata anche sul settore privato e sulle imprese.

Sono tre le linee di intervento su cui occorre investire: accelerare la transizione digitale del settore pubblico massimizzando l’integrazione di soluzioni digitali e tecnologiche per l’erogazione di servizi agili e innovativi a favore dei cittadini; ridisegnare le strutture organizzative, rafforzando la presenza dello stato sul territorio, eliminando ridondanze organizzative, riducendo le catene gerarchiche, ricomponendo la frammentazione organizzativa, prevedendo nuovi ruoli e competenze professionali, centralizzando alcune funzioni di supporto. Nei prossimi anni sarà necessario riqualificare l’amministrazione e non si tratterà solo di reclutare nuovo personale, ma anche di programmare accuratamente quali professionalità servono, per quali ruoli e in quali strutture. Per concludere, rivedere la riforma del Titolo V e varare una norma che stabilisca i princìpi fondamentali per tutte e 21 le competenze concorrenti.

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