Oggi è un giorno storico.
Walter De Benedetto aveva allestito una serra di marijuana per usare la sostanza a scopo terapeutico e lenire i dolori. “Quella serra non era reato” e quindi oggi è arrivata l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”.
Questa sentenza è naturale, ovvia, scontata così come sono irrazionali le argomentazioni di chi dice che i malati hanno accesso alla cannabis terapeutica in Italia e che va tutto bene. In Italia ad oggi i malati sono costretti a battaglie legali perché abbiamo troppi legislatori che rifiutano pregiudizialmente un confronto nel merito.
Oggi mi sento di festeggiare questa sentenza e lo faccio con un test antidroga del capello. Invito per l’ennesima volta a un atto di coerenza pubblica i detrattori della legalizzazione della marijuana che ritengono “cattivi maestri” quelli a favore. Abbiate #unfilodicoerenza e fatelo anche voi dimostrando che non c’è ipocrisia in questa vostra posizione.
Posso non assumere sostanze stupefacenti ed essere a favore della legalizzazione della marijuana, posso essere eterosessuale ed essere a favore dei diritti lgbt. Non abbiamo bisogno di vivere direttamente un’esperienza per comprenderla, per empatizzare con chi soffre ogni giorno in silenzio i soprusi di una mentalità violenta e repressiva.
Non siamo noi quelli sbagliati, non siamo noi i criminali e spesso è proprio chi vive di questa linearità di pensiero a nascondere una frustrazione, un segreto. Non abbiate paura e se siete contro la legalizzazione e contro i diritti per chi soffre argomentate le vostre idee senza slogan, senza violenza e senza pregiudizi.
Fate un passo verso il confronto, non è mai una mossa sbagliata. Walter oggi non è stato un cattivo maestro, anzi. Voi potete dire lo stesso?