La scelta di Matterella di porre il veto sul Ministro dell’Economia (Savona) e quindi di non permettere la partenza del Governo è inaccettabile perché basata su valutazioni squisitamente politiche. Mattarella è andato oltre le funzioni che gli sono garantite dalla Costituzione e non ha tenuto conto del voto del 4 marzo, tutto ciò è gravissimo.
Un Presidente che dice di aver fatto di tutto per accompagnare il percorso di formazione del Governo del cambiamento ma la realtà dimostra tutt’altro. Mattarella ha parlato di rischi per l’economia, di rischio per i mutui, di spread, di ruolo dell’Italia in Europa. Un discorso degno di un politico, non di un garante della Costituzione.
Savona non andava bene perché non eletto, Cottarelli (anche lui non eletto) invece va benissimo e viene convocato oggi al Quirinale. Il che fa ipotizzare che il Presidente Mattarella proverà la via del Governo tecnico, quello che noi abbiamo provato ad evitare cercando un difficile accordo politico ma che ci è stato impedito. Pochi metri di distanza dalla Consulta gli sono bastati per dimenticare i valori di quella Carta costituzionale.
Quanto successo ieri mi fa dubitare del senso stesso delle elezioni. Che senso ha esprimere con forza un parere, come hanno fatto gli italiani il 4 marzo portando il M5S al 32%, se poi sono altri, in questo caso Mattarella, a decidere chi farà il Governo e non il Parlamento? Non eravamo una Repubblica Parlamentare?