Antimafia: Gian Carlo Caselli risponde a Fabiana Dadone

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In Commissione Antimafia si è proceduto all’ audizione del Procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli.

Un uomo con un curriculum che fa storia e un’esperienza immensa in materia di lotta alla criminalità organizzata. Un uomo da cui ci sarebbe molto da imparare, eppure, a fronte della possibilità di fare domande chiare, volte magari a far fruttare maggiormente e concretamente i lavori di una bicamerale complessa come l’Antimafia, nessuna domanda a tal fine è stata posta dai rappresentanti dei partiti. Solo domande di rito!

Io invece ho ritenuto di andare subito alla sostanza, perchè ritengo che con obiettivi chiari e super partes (come dovrebbe essere) si possa lavorare in maniera fruttuosa e distinguere -in positivo- questa bicamerale dalle precedenti.

Tre sono state le domande da me poste:

-se ritenesse che in forza della ratifica dell’accordo bilaterale Italia Francia sul TAV Torino Lione, la previsione espressa dell’applicazione della Costituzione Francese nella sezione transfrontaliera (ossia quella fino a Bussoleno) potesse comportare il rischio concreto della mancata applicazione della normativa antimafia;

-quale potrebbe essere un argomento, uno solo, sul quale concentrare i lavori della Bicamerale Antimafia, in modo da poter giungere, entro scadenze precise, a presentare una relazione in merito all’Aula e conseguentemente una proposta di legge concreta;

-come poter stare vicini ai Magistrati che ogni giorno lottano soli contro le mafie.

Le sue risposte sono state chiare, soprattutto la prima: Sì, ho avuto questa perplessità e mi sono rivolto a chi di dovere (il Governo).

Peccato però che il Ministro, con una faccia di bronzo non da poco, mi avesse risposto che il problema non sussisteva affatto e che i Partiti, senza neppure fare un esame approfondito della questione, abbiano bocciato la nostra pregiudiziale.

Ecco le mie domande a Gian Carlo Caselli udito in Commissione Bicamerale Antimafia

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